Sulla ringhiera del canale
navigabile di Taranto questa mattina campeggiavano gli
striscioni con la scritta 'Per non dimenticare mai' per il
passaggio del corteo a mare in occasione della dodicesima
edizione della manifestazione in memoria delle vittime del
lavoro, del dovere e del volontariato, a cui hanno partecipato
oltre 400 studenti. Un'iniziativa, che si svolge dal 2013,
organizzata dal Comitato 12 giugno, fondato oltre venti anni fa
dall'ex operaio Ilva Cosimo Semeraro dopo la morte di due suoi
colleghi schiacciati da una gru.
I manifestanti si sono radunati nel piazzale Democrate per un
momento di raccoglimento e riflessione. Poi l'imbarco a bordo di
due motonavi che hanno raggiunto il quarto sporgente del porto,
dove il 28 novembre del 2012 morì Francesco Zaccaria, il 29enne
operaio del Siderurgico caduto in mare con la gru sulla quale
operava, al passaggio di un tornado. Qui è stata lanciata in
acqua una corona di alloro benedetta dall'arcivescovo di Taranto
Ciro Miniero.
Quella di oggi potrebbe essere stata l'ultima edizione
dell'iniziativa. "Non ho più le forze e mi scuso per non aver
fatto abbastanza per i miei figli e i miei nipoti. Ho cercato in
tutti i modi in questi anni di sensibilizzare l'opinione
pubblica su queste tematiche. Ora tocca a voi giovani, il futuro
è il vostro", ha detto Semeraro, che si ammalò di asbestosi per
aver lavorato a contatto con l'amianto nel Siderurgico.
Diciotto studenti (sei per ogni colore) hanno indossato tute
e caschi verdi, bianchi e rossi. In apertura della
manifestazione Semeraro, stringendo la bandiera italiana, ha
ribadito la richiesta dell'associazione di un fondo vittime per
il lavoro e l'annullamento della prescrizione per le morti sul
lavoro. Alla manifestazione, oltre ad alcuni parenti delle
vittime e amministratori locali, ha preso parte anche Alessandro
Marescotti, docente e presidente dell'associazione Peacelink.
"Una comunità che dimentica - ha osservato - non è comunità. Per
questo siamo qui. Tanti lavoratori hanno perso la vita in una
fabbrica che ci ha lasciato una scia di dolore e sofferenza".
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