"Il rischio che si corre è quello
di entrare nell'ordinarietà di determinati comportamenti nel
nostro lavoro quotidiano e quindi di tralasciare il sacrificio
che è stato fatto dai nostri colleghi negli anni e che avviene
purtroppo ancora oggi", Lo ha detto il capo della polizia
Vittorio Pisani, che ha partecipato questa mattina alla
cerimonia di intitolazione della sala conferenze della questura
di Taranto alla memoria del brigadiere del disciolto corpo delle
guardie di pubblica sicurezza, Domenico Pellegrino, medaglia
d'oro al valor civile.
Pellegrino, che all'epoca prestava servizio nella squadra
mobile di Taranto, morì il 9 febbraio del 1968 dopo essere stato
ferito da un colpo d'arma da fuoco durante un'attività di
polizia giudiziaria. Presenti alla cerimonia il questore Massimo
Gambino, il prefetto Paola Dessì, il sindaco Rinaldo Melucci,
l'arcivescovo Ciro Miniero e i quattro figli dell'ex brigadiere:
Pasquale, Carmine, Ettore e Marcello Pellegrino.
Il prefetto Pisani ha ringraziato i familiari del brigadiere
Pellegrino per aver donato alla polizia di Stato l'uniforme del
proprio caro e ha sottolineato "il duplice significato di
cerimonie" come quella di oggi "che ravvivano - ha affermato -
lo spirito di servizio e, attraverso la memoria del sacrificio,
sono di esempio per i giovani agenti e di stimolo a fare sempre
di più".
Il capo della polizia ha infine evidenziato "il valore
dell'esempio per le nuove generazioni di poliziotti specie in un
momento storico di crisi dei valori".
"Questo - ha sottolineato Pasquale Pellegrino, uno dei figli
del brigadiere ucciso nel 1968, riferendosi all'intitolazione
della sala conferenza al genitore - è un dono che noi non
dimenticheremo mai, è stata una concessione veramente speciale.
Noi siamo grati al massimo a tutte le autorità presenti, che
hanno dimostrato tanta sensibilità".
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