Ha rischiato di terminare
anticipatamente anche il secondo mandato del sindaco di Taranto
Rinaldo Melucci a causa delle dimissioni, ratificate oggi in uno
studio notarile, della maggioranza dei consiglieri comunali. Ma
in serata, contrariamente alle notizie che si erano inseguite
per ore, di firme ne sono arrivate solo 16 e la diciassettesima,
quella decisiva per determinare lo scioglimento, non è arrivata.
A tirarsi indietro con un duro comunicato contro il presidente
della Regione Puglia, Michele Emiliano, è stato il consigliere
della lista Taranto senza Ilva, Luigi Abbate. "Non sono il
pupazzo di Michele Emiliano - ha scritto - non firmo".
L'amministrazione Melucci era caduta anticipatamente già il
16 novembre del 2021. Il Consiglio all'epoca fu sciolto (a circa
tre anni e mezzo dall'insediamento) con la nomina di un
commissario fino alle elezioni del giugno 2022, quando Melucci
fu rieletto al primo turno, sostenuto dalle forze di
centrosinistra.
Dopo poco più di un anno e mezzo 16 consiglieri (di maggioranza
e di opposizione) avevano deciso di staccare la spina ritenendo
la gestione amministrativa ormai ingessata a causa delle
ripetute fibrillazioni nella coalizione di centrosinistra. La
crisi politica era nata in seguito alla decisione del primo
cittadino di allargare alla maggioranza a Italia Viva, che non
faceva parte dello schieramento originario e che improvvisamente
era diventato il primo partito nella coalizione con sei
consiglieri.
I partiti del fronte progressista, che erano già passati
all'opposizione, hanno accolto l'invito della minoranza a
recarsi dal notaio per decretare la fine anticipata della
consiliatura. Hanno firmato le dimissioni gli ex consiglieri di
maggioranza Piero Bitetti e Stefania Fornaro di Con, Lucio
Lonoce e Vincenzo Di Gregorio del Partito Democratico, Luca
Contrario di Una strada diversa, Antonio Lenti dei Verdi, Mario
Odone del Movimento 5 stelle, Gianni Liviano di Demos e i
consiglieri di minoranza Massimiliano Di Cuia di Forza Italia,
Walter Musillo, Francesco Cosa e Mimmo Festinante di Svolta
liberale, Giampaolo Vietri e Tiziana Toscano di Fratelli
d'Italia, Francesco Battista della Lega, e Massimo Battista
della lista Una città per cambiare Taranto.
L'intenzione era di depositare le firme in tempo utile per
consentire il ritorno al voto, dopo una fase commissariale di
alcune settimane, già nel prossimo giugno.
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