Proseguono nel rispetto dei tempi
concordati le attività previste dal nuovo accordo di programma
per la bonifica del sito di interesse nazionale dell'ex Miniera
di amianto di Balangero e Corio, che a fine anno sarà per due
terzi risanata. L'ex complesso minerario è stato visitato in
rappresentanza della Città metropolitana di Torino dai
consiglieri Sonia Cambursano e Alessandro Sicchiero, delegati la
prima alle Attività produttive e il secondo all'Ambiente.
La visita ha offerto ai responsabili della Rsa (che si occupa
del risanamento) e dell'Arpa l'occasione per illustrare lo stato
di avanzamento dei lavori, che consentiranno a fine anno di
restituire bonificati due terzi dei 310 ettari del sito, e
permetteranno di valutare le prospettive per il futuro,
orientato verso la creazione di un polo di produzione energetica
ecosostenibile.
"Insieme ai Comuni interessati - ha detto il presidente della
Rsa Giovanni Battista Poma, si sta lavorando alla costituzione
di una comunità energetica che produrrà corrente elettrica
installando pannelli fotovoltaici e una centralina
idroelettrica. Ma intendiamo affrontare anche le importanti
scommesse della produzione di idrogeno e del recupero di
materiali utili ancora presenti".
"La più grande cava di amianto all'aperto d'Europa - ha
osservato Sicchiero - è un esempio delle sfide da affrontare
quando si parla di siti industriali dismessi ad alto impatto
ambientale. Negli ultimi 20 anni, cioè da quando la Rsa ha
acquisito l'area e avviato il risanamento, a Balangero molte
cose sono cambiate. L'ex miniera di amianto non è più una bomba
ecologica, ma un sito monitorato e sotto controllo".
Nell'ex miniera a gradoni e nella gigantesca discarica sono
depositati 60 milioni di metri cubi di rocce che venivano
scartate per l'insufficiente concentrazione di fibre di
amianto,.
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