Dal 26 gennaio 2024 il Museo
nazionale della Montagna di Torino invita a scoprire il legame
di Primo Levi con le terre alte attraverso la mostra Le ossa
della terra, un progetto ideato e prodotto dal Museo, sviluppato
in collaborazione con il Centro internazionale di studi Primo
Levi di Torino e curato da Guido Vaglio con Roberta Mori.
Un percorso espositivo articolato attorno alle parole di
Levi, ma anche a fotografie storiche, oggetti, documenti, volumi
ed estratti video provenienti da archivi pubblici e privati,
oltre che dai familiari dello scrittore e dal museo. Una mostra
per scoprire il legame poco conosciuto di Primo Levi con la
montagna, nato negli anni dell'adolescenza e tragicamente legato
al destino dello scrittore. Fu infatti in Valle d'Aosta che
avvenne il suo arresto nel dicembre 1943, che lo condurrà alla
deportazione nel campo di Auschwitz. All'indomani dell'8
settembre 1943, l'espressione "andare in montagna" era infatti
diventata sinonimo di una precisa scelta di campo, quella di
aderire alla lotta partigiana. Dopo la guerra, sarà ancora la
montagna a favorire e consolidare l'amicizia di Levi con altri
due protagonisti del Novecento: Mario Rigoni Stern e Nuto
Revelli.
L'inaugurazione si terrà giovedì 25 gennaio dalle 18 e la
mostra sarà visitabile fino al 13 ottobre 2024. L'esposizione è
accompagnata da un catalogo edito dal Museo che, oltre al testo
dei curatori e alle immagini dei documenti e delle opere
esposte, accoglie contributi di Enrico Camanni, Massimo
Gentili-Tedeschi, Giuseppe Mendicino, Alessandro Pastore, Marco
Revelli e Domenico Scarpa.
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