"Sì, forse è vero che la nostra
intelligence è stata sorpresa dall'attacco così massiccio di
Hamas di sabato scorso, noi cittadini che da tempo protestiamo
contro il governo Netanyahu e la sua riforma giudiziaria, forse
un po' meno. Temevamo l'inasprirsi delle tensioni con i
palestinesi, soprattutto in merito alla situazione di Gaza. Ora
viviamo un dolore, una rabbia, una frustrazione senza confini. I
nostri due popoli si combattono da sempre, l'unica cosa è
cercare un dialogo con la parte moderata della lotta
palestinese. Hamas è come l'Isis, puri terroristi con i quali
non si può negoziare". Lo ha detto oggi la scrittrice israeliana
Zeruya Shalev, uno dei cinque finalisti del Premio Lattes
Grinzane con il suo ultimo libro Stupore (Feltrinelli). Gli
altri 4 sono Giosuè Calciuria con 'Una notte' (Sellerio), Mircea
Cartarescu con 'Melancolia' (La nave di Teseo), Marco Missiroli
con 'Avere tutto' (Einaudi) e Karen Russel con 'I donatori di
sonno' (Sur). Il vincitore verrà decretato domani.
"Speravo tanto di poter venire a queste giornate festose in
Italia promosse dalla Fondazione Bottari Lattes, ma siamo tutti
bloccati. Da sabato non ci sono più voli - ha detto - siamo
sotto choc. Sono state uccise e prese in ostaggio persone che
hanno superato l'Olocausto. Una scia di dolore insopportabile".
"Israele è un paese fragile, con una storia durissima alle
sue spalle - ha aggiunto - merita politiche e governi che lo
capiscano e individuino strade che portano alla pace, non ad
altri disastri. Mi auguro che tutti insieme israeliani e
palestinesi si riesca ad annullare il potere di Hamas e che i
palestinesi trovino una leadership che porti verso una pace
sensata".
Stupore, l'ultimo lavoro di Shalev parla di un viaggio nel
passato di una famiglia israeliana, protagonista un architetto
cinquantenne, che decide di scavare nella vita del padre morto,
portando a galla una storia che intreccia il personale con la
storia collettiva. "Non è un romanzo politico, ma di storie
umane, intime, che sono quello che a me interessa - ha detto la
scrittrice in un'intervista su zoom - questa è la mia
dimensione. Senza dimenticare mai la storia che viviamo".
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