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Shalev, l'intelligence sorpresa, noi cittadini meno

Shalev, l'intelligence sorpresa, noi cittadini meno

"Adesso è urgente parlare con la parte moderata della Palestina"

TORINO, 13 ottobre 2023, 17:08

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Sì, forse è vero che la nostra intelligence è stata sorpresa dall'attacco così massiccio di Hamas di sabato scorso, noi cittadini che da tempo protestiamo contro il governo Netanyahu e la sua riforma giudiziaria, forse un po' meno. Temevamo l'inasprirsi delle tensioni con i palestinesi, soprattutto in merito alla situazione di Gaza. Ora viviamo un dolore, una rabbia, una frustrazione senza confini. I nostri due popoli si combattono da sempre, l'unica cosa è cercare un dialogo con la parte moderata della lotta palestinese. Hamas è come l'Isis, puri terroristi con i quali non si può negoziare". Lo ha detto oggi la scrittrice israeliana Zeruya Shalev, uno dei cinque finalisti del Premio Lattes Grinzane con il suo ultimo libro Stupore (Feltrinelli). Gli altri 4 sono Giosuè Calciuria con 'Una notte' (Sellerio), Mircea Cartarescu con 'Melancolia' (La nave di Teseo), Marco Missiroli con 'Avere tutto' (Einaudi) e Karen Russel con 'I donatori di sonno' (Sur). Il vincitore verrà decretato domani.
    "Speravo tanto di poter venire a queste giornate festose in Italia promosse dalla Fondazione Bottari Lattes, ma siamo tutti bloccati. Da sabato non ci sono più voli - ha detto - siamo sotto choc. Sono state uccise e prese in ostaggio persone che hanno superato l'Olocausto. Una scia di dolore insopportabile".
    "Israele è un paese fragile, con una storia durissima alle sue spalle - ha aggiunto - merita politiche e governi che lo capiscano e individuino strade che portano alla pace, non ad altri disastri. Mi auguro che tutti insieme israeliani e palestinesi si riesca ad annullare il potere di Hamas e che i palestinesi trovino una leadership che porti verso una pace sensata".
    Stupore, l'ultimo lavoro di Shalev parla di un viaggio nel passato di una famiglia israeliana, protagonista un architetto cinquantenne, che decide di scavare nella vita del padre morto, portando a galla una storia che intreccia il personale con la storia collettiva. "Non è un romanzo politico, ma di storie umane, intime, che sono quello che a me interessa - ha detto la scrittrice in un'intervista su zoom - questa è la mia dimensione. Senza dimenticare mai la storia che viviamo".
   
   

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