È una "legislatura persa" in Regione dal punto di vista dell'edilizia sanitaria: lo dicono i vertici del Partito democratico, riunitisi nel pomeriggio per un sit in davanti all'ospedale Santa Croce di Cuneo.
La manifestazione arriva a pochi giorni dalle dimissioni del direttore generale dell'Aso Elide Azzan, seguite dall'addio della direttrice sanitaria Monica Rebora.
Un terremoto che i democratici riconducono a tensioni latenti
tra la dirigenza ospedaliera e l'assessorato regionale. Al
centro dei discorsi il partenariato con i privati di Fininc,
annunciato da Icardi come la soluzione prescelta per la
costruzione del nuovo ospedale di Cuneo: "Si è voluto farlo in
fretta, perché c'era urgenza di vendere un risultato ai
giornali. Questo ha portato a un'inconciliabilità di posizioni"
afferma il consigliere regionale Daniele Valle, presente insieme
ai colleghi Maurizio Marello, Mimmo Rossi e Raffaele Gallo.
Preoccupa lo stato dell'edilizia sanitaria: "Da quattro anni
tutti gli ospedali sono fermi, anche i due che dovevano partire,
la Città della Salute di Torino e Novara" attacca Marello. "In
questo mandato non si farà nessun ospedale, c'è solo tanta
confusione e tanti annunci sui giornali" aggiunge Gallo. "Sulla
sanità diseguale si nasconde l'idea di una società diseguale,
dove va avanti chi ha i soldi" denuncia il neosegretario
regionale del Pd Rossi, mentre la vicepresidente nazionale e
deputata Chiara Gribaudo chiede chiarezza sul dopo Azzan: "Non
serve un commissario, abbiamo bisogno di una dirigenza che possa
lavorare sia sull'ordinario che sul progetto del nuovo
ospedale".
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