La città di Moncalieri diventa laboratorio per sperimentare le buone pratiche dell'abitare collaborativo.
L'obiettivo è sostenere le persone con fragilità, ma anche puntare all'innovazione sociale.
Il
progetto si chiama 'Moncalieri Città dell'Abitare Collaborativo'
ed è promosso dalla Fondazione Dravelli con il sostegno della
Città di Moncalieri, del Gruppo Rimediare/Ri-Mediare e
dell'associazione BuonAbitare. Punto di partenza sono le
riflessioni elaborate da una comunità di pensiero composta da
esperti e professionisti che hanno contribuito ai contenuti del
libro a cura di Francesco De Biase, Rimediare/Ri-Mediare,
Saperi, Tecnologie, Culture, Comunità, Persone (FrancoAngeli,
2020).
L'incontro ha coinvolto rappresentanti della Città di
Moncalieri, soggetti pubblici locali, del Terzo Settore, esperti
e cittadini.
"Gli effetti sociali ed economici sulla Città e sui cittadini
generati del Covid prima e della guerra in Ucraina poi, ci
impongono di aggiornare la riflessione sulle politiche di
Comunità che offriamo alla popolazione. In questa cornice
l'iniziativa sull'Abitare Collaborativo, della quale ringrazio
gli organizzatori e i partner, rappresenta una importante
occasione per fotografare la Città che abbiamo costruito, ma
soprattutto per immaginare la visione della Moncalieri che
verrà, partendo dalla centralità della persona e da valori
imprescindibili per la nostra Comunità come cura e prossimità"
spiega il sindaco di Moncalieri Paolo Montagna.
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