Dalla Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto, opera cult degli anni Sessanta che ha anticipato le tematiche del riciclo dei materiali, all'Albero di 11 metri di Giuseppe Penone, che rivela la forma dell'albero da una trave industriale scolpendo attorno ai nodi, fino a The Sovereign Forest di Amar Kanwar, che denuncia forme di ingiustizia climatica e sociale.
Sono alcune delle opere esposte ai binari 1 e 2 delle Ogr Torino, dal 29 aprile al 22 settembre, per la mostra 'Naturecultures.
Arte e Natura dall'Arte povera a
oggi. Dalle Collezioni della Fondazione per l'Arte Moderna e
Contemporanea Crt al Castello di Rivoli'. Al centro
dell'esposizione ci sono l'arte povera e l'emergere delle
tematiche ecologiste nell'arte a parte dagli anni Sessanta.
"E' la prima importante tappa di un percorso di ulteriore
valorizzazione e condivisione della Collezione Crt, che conta
900 importanti opere realizzate da 300 artisti, per un valore
investito di oltre 40 milioni di euro. Grazie alla sinergia tra
i Musei e la Fondazione, Torino e il Piemonte hanno potuto
costruire in poco più di vent'anni una delle più significative
raccolte d'arte contemporanea al mondo, condivisa
pubblicamente", spiega Anna Ferrino, presidente della Fondazione
per l'Arte Moderna e Contemporanea Crt. "Ogr Torino e Fondazione
Crt consolidano il proprio impegno nello sviluppo di
progettualità inedite, capaci di rafforzare il legame con
istituzioni d'eccellenza del territorio e di contribuire alla
creazione di valore sociale", sottolinea Massimo Lapucci, ceo
delle Ogr Torino e segretario generale della Fondazione Crt.
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