Un'indagine epidemiologica, un'analisi delle sostanze sprigionate nell'aria, uno studio sulle iniziative per la mobilità sostenibile: sono tre le consulenze tecniche che erano state ordinate dalla procura di Torino nell'inchiesta della magistratura su eventuali responsabilità della pubblica amministrazione per l'inquinamento che grava sulla città.
Gli specialisti interpellati dai magistrati hanno chiesto di posticipare di qualche mese il deposito delle loro conclusioni data la complessità degli accertamenti.
Il fascicolo riguarda i vertici del Comune e della Regione:
gli ex sindaci Chiara Appendino e Piero Fassino, il governatore
Alberto Cirio e il suo predecessore Sergio Chiamparino, gli
assessori (o ex assessori) Alberto Unia, Matteo Marnati, Enzo La
Volta, Stefania Giannuzzi, Alberto Valmaggia. Tutti, nel
febbraio del 2021, hanno ricevuto un avviso di garanzia.
L'indagine epidemiologica dovrà valutare se i decessi
registrati nel capoluogo piemontese siano superiori rispetto ai
livelli attesi in base alle statistiche. Si tratta di un
aggiornamento di un lavoro che era già cominciato nel 2017,
quando il procedimento giudiziario aveva le mosse in seguito
all'esposto di Roberto Mezzalama, un esperto in valutazioni
ambientali che in seguito diede vita al comitato 'Torino
Respira'.
In parallelo alle analisi sulle sostanze presenti nell'aria
si sta sviluppando uno studio sugli accorgimento che potrebbero
essere presi per limitare l'inquinamento: l'attenzione è
rivolta, fra l'altro, alle iniziative verso la mobilità
sostenibile, visto che il traffico è "l'indiziato" principale.
Gli specialisti prenderanno in esame la situazione di altre
città italiane e anche di altri Paesi. Sarà un passaggio
importante per capire se le misure adottate dagli amministratori
torinesi e piemontesi sono state sufficienti.
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