La nuova stagione dell'Unione Musicale di Torino - con i suoi 75 anni tra le più antiche istituzioni musicali italiane - guarda al futuro con molte novità e idee inedite, nel solco di quella ricerca di nuovi pubblici e di nuove modalità di fruizione che caratterizza tutto il mondo dello spettacolo dal vivo nel post pandemia.
"Dopo un ottimo inizio di stagione, forte dell'affezione e della voglia di musica del nostro pubblico, abbiamo pensato ad una stagione a tante facce, con grandi nomi internazionali, ma anche sorprese per pubblici giovani e giovanissimi", spiega il direttore artistico, Antonio Valentino.
Il nuovo cartellone, dal 19 gennaio al 25 maggio, si articola
in 44 eventi (32 concerti, 4 appuntamenti divulgativi
#Intervistailmusicista, e 8 spettacoli per le famiglie e per le
scuole) e vede protagonisti 107 artisti. Riprendono quest'anno
anche gli abbonamenti per i concerti sempre declinati in serie:
i Mercoledì al Conservatorio, Didomenica, L'altro suono,
dedicata al repertorio preclassico, Next generation che
valorizza una nuova generazione di interpreti e Discovery, che
incrocia i generi. Di quest'ultima serie fanno parte, per
esempio, il concerto dell'8 febbraio di 'Indialicia', ensemble
che unisce la musica tradizionale indiana con il flamenco
andaluso, e, a seguire lo spettacolo 'Intelletto d'amore' del
violoncellista Michele Marco Rossi, con la voce registrata di
Andrea Camilleri, e il concerto dell'ensemble torinese Lapsus
Lumine.
Tra i grandi nomi nazionali e internazionali della musica da
camera e non solo Vadim Repin, fuoriclasse del violino, i
pianisti Gianclusa Cascioli e Paul Lewis, il Quartetto Hagen,
leader nel mondo tra i quartetti d'archi, e lo spettacolare
Vision string quartet.
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