In Piemonte, il numero di persone ammalate di anoressia, bulimia e altre patologie inerenti il cibo, è in crescita e l'età della prima insorgenza dei sintomi è in preoccupante diminuzione.
Lo sottolinea il gruppo regionale del Pd, a pochi giorni dalla 10/a giornata nazionale contro i disturbi alimentari.
Per questo i consiglieri Raffaele Gallo, Domenico Rossi e
Maurizio Marello hanno incontrato le associazioni che si
occupano di disturbi del comportamento alimentare sul territorio
piemontese, in particolare Mi nutro di Vita, In punta di Cuore,
Sei come sei, Afidati.
"Tocca alla politica e alle istituzioni dare una risposta a
questo enorme problema reso ancora più grave dalle restrizioni
anti Covid cominciando da azioni concrete e ascoltando le
associazioni del territorio, le uniche che possono dare una
fotografia dettagliata di quanto l'epidemiologia e i report non
possono nemmeno far immaginare", dichiara Raffaele Gallo,
capogruppo Pd a Palazzo Lascaris.
"Mancano centri residenziali, ambulatori territoriali
specializzati nell'accoglienza e assistenza - aggiunge Gallo -
quando invece la presa in carico del paziente all'insorgenza
della malattia è fondamentale. Inoltre si deve anche combattere
con luoghi comuni e scarsa conoscenza e gli stessi medici di
famiglia spesso non ne sono in grado di suggerire percorsi di
cura".
Per coprire questo gap e per chiedere una legge regionale,
sulla linea di quanto ha fatto la Lombardia, il gruppo Pd ha
interrogato l'assessore Caucino. "Il Piemonte risulta carente in
strutture per la cura dei casi più acuti - dice il consigliere
Marello - occorrono interventi urgenti per aiutare concretamente
tante famiglie".
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