Aprire la 90a Fiera Internazionale del Tartufo bianco d'Alba, nell'attuale emergenza Covid, "è quantomeno un azzardo".
Lo sostiene l'ex sindaco della città langarola, Maurizio Marello, consigliere regionale del Pd in Piemonte, nel giorno di apertura della manifestazione, regolata da 13 varchi nel centro cittadino controllati da 50 addetti, con un numero di ingressi contingentato.
"Non mi sembra un atto di
coraggio ma di scarsa responsabilità. - è la critica di Marello
- Tra l'altro con conseguenze pratiche immediate di notevoli
disagi: il centro storico di Alba è stato trasformato in una
sorta di "zona rossa" con accessi limitati, braccialetti per i
residenti e mercati trasferiti altrove".
Marello ripercorre le tappe che hanno preceduto
l'inaugurazione della rassegna: "Quest' estate, quando venne
annunciata l'intenzione di provare ad organizzare la Fiera
nonostante la pandemia, ero d'accordo, ma a due condizioni: un
format completamente diverso rispetto al passato (che evitasse
gli assembramenti) e , la cosa più importante, era che non ci
fosse una recrudescenza del virus. Purtroppo ambedue non si sono
realizzate. Tutti - prosegue Marello - vogliamo tornare alla
normalità, ma per arrivarci serve oggi un atteggiamento di
assoluta prudenza. Quello che non vedo nell'amministrazione
albese, nell'Ente Fiera del tartufo e nella Regione Piemonte. Ho
lavorato per anni allo sviluppo turistico della città e della
nostra terra di Langhe e Roero (e credo umilmente con qualche
risultato) e continuo a farlo. Nelle attuali condizioni, però, -
conclude l'ex sindaco - di Alba - bisognava avere il coraggio e
la responsabilità di fermarsi".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA