L'impegno e la determinazione
della Serbia ad andare avanti nel suo piano di forte riarmo e
potenziamento delle proprie Forze armate è stato ribadito dal
presidente Aleksandar Vucic. La Serbia è un paese militarmente
neutrale, ma che deve badare alla sua sicurezza e libertà e che
intende essere molto più forte rispetto agli altri Paesi della
regione, ha detto Vucic nel corso di una visita oggi
all'Istituto tecnico militare a Belgrado. Citato dai media, il
presidente ha sottolineato la volontà della Serbia di dotarsi di
armamenti sempre più moderni e sofisticati, in particolare
missili e droni di produzione nazionale. "Tutti pensano solo
alla guerra. La corsa agli armamenti è cominciata un anno e
mezzo fa, ma ora è da pazzi. Per il fatto che tutti pensavano
che (il presidente russo Vladimir) Putin sarebbe stato sconfitto
facilmente (in Ucraina), e poichè ora vedono che non è facile
sconfiggere Putin, allora si assiste a una militarizzazione
generalizzata con un enorme aumento delle capacità ovunque", ha
affermato Vucic. Il presidente ha annunciato al tempo stesso
ulteriori aumenti dei salari ai rappresentanti delle Forze
armate, confermando l'intenzione del governo di reintrodurre il
servizio di leva obbligatorio, probabilmente della durata di tre
mesi, prorogabile a sei o nove mesi per coloro che vorranno
restare su base volontaria.
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