(di Andrea D'Aurelio)
Dopo quella arrivata per la
strage di Civitella, in Toscana, una nuova sentenza condanna la
Germania a pagare il conto per le vittime delle stragi naziste:
arriva dai giudici dell'Aquila per la strage di Pietransieri a
Roccaraso. A pagare materialmente però, anche in questo caso,
sarà lo Stato italiano in virtù dell'accordo tra l'Italia e la
Repubblica Federale che risale al 1962. Intesa ripresa dal fondo
Pnrr istituito nel 2022 dal Governo italiano.
La prima sentenza, dello scorso 4 dicembre, riguarda la strage
in provincia di Arezzo avvenuta il 29 giugno 1944 che contò la
morte di 244 persone, tra bambini, donne, anziani e uomini. Dopo
quasi venti anni dall'inizio dell'iter giudiziario, è arrivato
agli eredi l'indennizzo per la morte di Metello Ricciarini, una
delle vittime dell'eccidio. Il pagamento di circa 800mila euro,
da parte del Ministero delle Finanze, attraverso il Fondo, così
come stabilito nel 2006 dalla sentenza del Tribunale Militare di
La Spezia, è arrivata 80 anni dopo quella tragedia. La battaglia
giudiziaria era stata intrapresa nel 2005 dall'avvocato, Roberto
Alboni, parente di Ricciarini.
A distanza di pochi giorni la Corte d'Appello dell'Aquila si è
espressa su un'altra strage, quella di Pietransieri, la piccola
frazione di Roccaraso in Abruzzo dove, il 21 novembre 1943, 128
civili, inermi e indifesi, tra cui 34 bambini con meno di 10
anni erano stati trucidati a Limmari. La sentenza della Corte
all'Aquila ha chiuso la lunga trafila giudiziaria che era
partita nel 2017 quando il Tribunale di Sulmona aveva condannato
la Germania al risarcimento di 1 milione e 600 mila euro nei
confronti del Comune di Roccaraso e di circa 5 milioni da
versare agli eredi delle vittime dell'eccidio. Trenta dei 128
eredi erano rimasti fuori dal giro dei risarcimenti.
La Corte d'Appello torna sui propri passi, dopo la decisione da
parte della Cassazione. Le richieste di risarcimento potranno
essere evase anche in maniera individuale, secondo quanto
sentenziato dai giudici. I risarcimenti salgono così a 15
milioni di euro, considerando anche le sentenze precedenti.
"Il particolare momento storico post bellico - si legge nella
sentenza pronunciata questa mattina - (ove vi era una diffusa
condizione di povertà) ed il peculiare contesto sociale (le
vittime, pastori e contadini, appartenevano ad un piccolo
abitato). Questi ultimi aspetti sono da ritenersi senz'altro
rafforzativi dei normali rapporti di solidarietà familiare". Con
la sentenza definitiva, ora i parenti delle vittime possono
battere cassa.
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