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"Basta mi sono stufata di parlare di Rai. Sto cercando di non fare il festival delle dimissioni dell'Annunziata". Con questa battuta, Lucia Annunziata ieri sera a Fano (Pesaro Urbino), ha ritirato nell'ambito di Passaggi Festival il premio Premio Giornalistico 'Andrea Barbato', in memoria del noto giornalista scomparso nel 1996, dalle mani del sindaco Massimo Seri e della vedova Ivana Monti Barbato.
Accolta da una piazza stracolma di spettatori e pure da qualche fischio in lontananza - una decina di contestatori no vax, secondo la polizia - la ex conduttrice di "Mezz'ora in più" ha conversato sul palco con Marino Sinibaldi, presidente del Centro per il Libro e la Lettura, in merito al suo ultimo libro "L'inquilino. Da Monti a Meloni: indagine sulla crisi del sistema politico" (Feltrinelli).
Dopo aver affermato che "i - ha aggiunto - Meloni ha riportato il processo istituzionale nel suo alveo dopo 12 anni" di vita politica con i cittadini semplici spettatori, la Annunziata ha sottolineato come "una riflessione sulla democrazia in Italia sia d'obbligo". "Bisogna ritornare a riprendere in mano la politica - ha aggiunto -, non credo ai partiti, ma alla capacità di parlarsi dei cittadini, in ogni luogo, al bar, nei circoli. Siamo diventati tutti delle monadi, mentre bisognerebbe avere la forza di parlarsi. A maggior ragione oggi che siamo di fronte all'odio sociale di cui approfitta la politica".
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