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Dipendenti Beko, 'lavoro è dignità e futuro per Fabriano'

Dipendenti Beko, 'lavoro è dignità e futuro per Fabriano'

Appeso striscione in Comune per "mantenere alta l'attenzione'

FABRIANO, 21 dicembre 2024, 18:33

Redazione ANSA

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"Il lavoro è dignità e futuro per Fabriano". La scritta campeggiava sullo striscione che i lavoratori della Beko Europe Fabriano (Ancona), impiegati e operai, insieme alle sigle sindacali Fim-Fiom-Uil e alle autorità cittadine, con la sindaca Daniela Ghergo, hanno appeso stamattina in piazza del Comune sul balcone dell'ex sede comunale. Presente il presidente del Consiglio regionale, Dino Latini.
    "Diciamo basta alla logica della speculazione e chiediamo supporto alle Istituzioni per obbligare l'azienda a modificare il piano industriale presentato", le parole dei dipendenti della newco, costituita al 75% da Arcelik e al 25% da Whirlpool, presenti al momento del posizionamento dello striscione.
    Quasi 400 esuberi tra operai (66 a Melano), impiegati e dirigenti (circa 300 tra ridimensionamento degli uffici regionali e chiusura dell'unità di Ricerca e Sviluppo) a Fabriano (Ancona); circa 320 a Comunanza (Ascoli Piceno) per la chiusura dello stabilimento entro il 2025; questo il peso sul territorio marchigiano del piano Beko in attesa del prossimo incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy previsto per la seconda metà di gennaio 2025.
    "Il centro di progettazione fabrianese - spiega Pierpaolo Pullini, componente della segreteria provinciale della Fiom - si sta lentamente spegnendo in quanto i progetti in essere stanno mano a mano andando a essere completati e non ne vengono assegnati di nuovi. Sempre più persone sono senza lavoro assegnato e rischiano di vedere sparire la propria posizione.
    Questo sta a dimostrare l'inefficacia della linea istituzionale perché, nei fatti, i licenziamenti li stanno già preparando e rischiamo che inizieranno in maniera silenziosa, mentre la discussione sarà in atto". Per questo occorre che Beko, conclude Pullini, "ritiri il piano e ne presenti uno con più investimenti, più prodotti, più progetti e più prospettiva. Il Governo inizi finalmente a mettere in campo politiche industriali per la difesa e il rilancio dell'industria italiana".
   

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