A Josep Borrell, Alto
rappresentante Ue e vice presidente della Commissione,
l'Università di Urbino Carlo Bo ha conferito il primo dottorato
honoris causa. "In Europa - ha detto Borrell nella lectio
magistralis "The political momentum of Europe: between Hamilton
and Demostenes" - siamo riusciti a combinare libertà politiche,
progresso economico e coesione sociale meglio che in qualsiasi
altra parte del mondo. Ma siamo ancora lontani dalla 'città
ideale', abbiamo bisogno di maggiore unità".
E' stato il rettore dell'Università di Urbino, Giorgio
Calcagnini, a conferire a Borrell il dottorato in "Global
Studies: Economy, Society and Law": "questo riconoscimento - ha
osservato - premia una delle personalità più capaci del panorama
politico-istituzionale internazionale, dotata di strumenti
interpretativi per l'analisi e la comprensione dei meccanismi
dei processi di globalizzazione"; è il "fautore più strenuo di
un'idea piena di integrazione della nostra Europa".
Nell laudatio, il professor Antonello Zanfei, coordinatore
del dottorato, ha ricordato alcuni passaggi fondamentali del
percorso politico-istituzionale di Borrell; ha citato le ultime
difficile fasi che Borrell ha affrontato da vice presidente
della Commissione Ue: l'emergenza pandemica, che lo ha visto
partecipare attivamente a un "ripensamento complessivo delle
relazioni politiche e commerciali internazionali", l'invasione
russa dell'Ucraina, che lo ha visto convinto assertore "di un
fondo comune per il sostegno militare al Paese aggredito, senza
rinunciare a esperire le vie diplomatiche", il conflitto
israelo-palestinese, tema sul quale l'Alto rappresentante Ue si
è distinto in difesa del diritto internazionale, contro il
massacro di civili e per aver invocato una presa di
responsabilità dell'Europa nel "favorire il reciproco
riconoscimento fra le parti".
"Sono profondamente onorato di ricevere questo diploma di
dottorato, ha detto Borrell. "Federico da Montefeltro - ha
detto, citando una delle figure centrali della storia urbinate e
in relazione ai tanti conflitti che hanno attraversato e
attraversano il Vecchio continente - fece la sua fortuna come
capitano di ventura, come condottiero. La storia delle guerre
tra europei è anche in gran parte la storia di Urbino"; "in
questo mondo il livello di integrazione raggiunto è
insufficiente. Se l'Europa vuole sopravvivere, dovrà diventare
ancora più unita". Un contesto in cui deve inserirsi il lavoro
delle nuove generazioni: "L'Ue è stata costruita come reazione.
D'ora in poi, dobbiamo essere propositivi".
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