Un protocollo d'intesa tra Regione
Marche, Cgil, Cisl e Uil sulle modalità di funzionamento del
sistema di relazioni tra la Giunta e le confederazioni sindacali
nel settore Sanità. Con l'auspicio, per dirla con le parole del
vice presidente e assessore Filippo Saltamartini (promotore
dell'iniziativa), di una "nuova primavera per servizi sociali e
diritti sanitari" ma anche nelle relazioni tra Regione e
sindacati. Alla firma, oltre a Saltamartini e al presidente
Francesco Acquaroli, sono intervenuti il sottosegretario alla
Presidenza della Giunta Aldo Salvi, già responsabile del Pronto
soccorso dell'ospedale di Torrette, e i tre segretari generali
regionali Giuseppe Santarelli (Cgil), Marco Ferracuti (Cisl) e
Claudia Mazzucchelli (Uil). L'obiettivo è "favorire dialogo e
concertazione con le parti sociali su sanità e sociale con
l'istituzione di un tavolo di confronto permanente".
Nel protocollo viene individuato un decalogo di priorità ma
il documento, ancor prima di questioni metodo, individua un
metodo: si pone come trait-d'union fra decisore politico e parti
sociali, favorendo il coinvolgimento delle organizzazioni
sindacali nel processo di riorganizzazione del Sistema sanitario
regionale avviato dalla Giunta, negli interventi previsti dal
Pnrr per conciliare i bisogni di salute dei cittadini con
qualità e quantità dei servizi sanitari e sociosanitari offerti
dagli enti sanitari; si istituisce un tavolo di confronto e
monitoraggio con incontri a cadenza mensile con Cgil Cisl e Uil
Marche, si riconosce "l'importanza della valorizzazione del
personale" e "tra gli obiettivi si pone anche promuovere lo
sviluppo di nuovi modelli organizzativi del lavoro e dare vita a
tavoli su tematiche specifiche". Del tavolo fanno parte
l'assessore alla Salute e ai Servizi Sociali, il direttore del
Dipartimento alla Salute, il direttore del Dipartimento
Politiche Sociali, Lavoro, Istruzione e Formazione, il direttore
dell'Ars e i sindacati firmatari.
Tra i temi al centro del confronto le "politiche
occupazionali e determinazione del tetto di spesa, liste
d'attesa e mobilità passiva, fondo di solidarietà e
residenzialità socio sanitaria, atti di indirizzo per
l'organizzazione degli enti del Ssr e atti aziendali, stato di
attuazione del Pnrr, rete ospedaliera, sistema di emergenza
urgenza, prevenzione e sicurezza sul lavoro, piano povertà,
integrazione socio-sanitaria, piano sociale e sanità privata
convenzionata".
"La finalità - ha spiegato Acquaroli - è cercare maggiore
confronto con i sindacati che riteniamo fondamentali in questa
fase perché la riforma approvata e con cui lavoriamo da due
anni, arriva al culmine con gli atti aziendali, i provvedimenti
più importanti che individuano singolarmente le strategie e le
priorità della sanità regionale. Essenziale un'interlocuzione
che ci possa dare maggiore consapevolezza e una
corresponsabilità"; "vogliamo condividere un percorso sulle
priorità che conosciamo; dall'abbattimento delle liste d'attesa
all'appropriatezza delle prestazioni, dalla ricostruzione di una
sanità sul territorio a una maggiore efficacia ed efficienza che
consenta al sistema sanitario della regione, con 1,5 milioni di
abitanti ma su un territorio molto vasto, di essere sempre più
autorevole tanto da abbattere la mobilità passiva e magari
favorire quella attiva. Sfide importanti che si compiono solo
con la concertazione, la sinergia e il gioco di squadra al di là
delle singole posizioni mettendo i professionisti in condizione
di avere, in un ambiente di lavoro sereno, strategie chiare
condivise e all'insegna del bene comune".
"E' un accordo molto importante che restituisce alle
organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, rappresentative di
milioni di lavoratori e pensionati, un ruolo fondamentale nelle
proposte per l'erogazione dei servizi sanitari e sociali - ha
detto Saltamartini . e costituisce una sollecitazione per le
aziende sanitarie e per la stessa Regione che ha la
responsabilità di dare l'indirizzo politico".
"Gli accordi sul metodo di confronto si fanno a inizio
legislatura; in questo caso, si arriva in là nel tempo ma non è
ancora troppo tardi per raggiungere dei risultati - ha
dichiarato Santarelli (Cgil) -. I marchigiani sono stanchi e ai
gravi problemi della sanità locale occorre dare risposte
immediate. A partire dal personale: gli organici di settore sono
ridotti al lumicino e bisogna incrementarli da subito".
"Un accordo - ha affermato Ferracuti (Cisl) - che ci
auguriamo migliori le relazioni tra organizzazioni sindacali e
Regione, in particolare sul tema della Salute. Si terranno
incontri con temi prefissati ogni mese e anche nei territori
provinciali verranno istituiti dei tavoli di lavoro. Serve il
coraggio di fare le scelte necessarie per un servizio sanitario
vicino alle esigenze delle persone: vanno riequilibrati rete
ospedaliera, servizi territoriali e prevenzione. Parteciperemo
al confronto con spirito costruttivo insieme alla nostra
federazione dei pensionati".
"Questo protocollo - ha osservato Mazzucchelli (Uil) - è un
documento di metodo che ci siamo conquistati reciprocamente, un
po' sui tavoli e anche un po' protestando, per individuare una
modalità di confronto. Certo ora non deve rimanere sulla carta
ma deve essere messo in pratica con l'obiettivo comune, di tutte
le parti coinvolte, di avere una sanità di qualità. Firmiamo
quindi con convinzione e con l'auspicio che questo accordo possa
essere replicato anche in altri settori, sempre nell'interesse
esclusivo dei cittadini".
"Sono dieci punti prioritari, ma non i soli, di
collaborazione e discussione", ha rimarcato Salvi, sottolineando
che "insieme si individuano problemi e soluzioni". Particolare
attenzione "all'emergenza urgenza, capitolo importantissimo:
sono ansioso di avere un confronto per vedere come potremo
organizzarci, per nuovi modelli organizzativi da sperimentare di
cui la sanità ha bisogno". Serviranno "cambiamenti di
comportamento. Sono impegnativi da realizzare: - ha concluso
servono l'impegno, lo sforzo e la collaborazione di tutti voi".
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