"E' una grande tragedia quella avvenuta a Cerreto d'Esi e colpisce questa comunità e questa famiglia.
Preghiamo e stiamo vicino ad ogni famiglia affinché questi gestì non si ripetano mai più".
Si era raccolto
in preghiera, non appena saputa la notizia del femminicidio
avvenuto nella notte tra venerdì e sabato scorsi nella cittadina
in provincia di Ancona, l'arcivescovo di Camerino-San Severino e
vescovo di Fabriano-Matelica, monsignor Francesco Massara: un
operaio di 55 anni, sotto processo per maltrattamenti,
sottoposto a divieto d'avvicinamento e braccialetto elettronico,
ha ucciso a coltellate la moglie 53enne, da cui si stava
separando, dopo essere entrato di notte in casa della donna,
dove non viveva più, con un mezzo di chiavi rimasto in suo
possesso.
Oggi, durante le messe, l'accaduto è stato motivo di
riflessione. Dal vescovo un appello alla preghiera ma anche "un
grande abbraccio al minore che non dovrà essere lasciato solo in
questo momento drammatico". "Non chiudetevi mai nell'isolamento:
- ha detto monsignor Massare - davanti a un disagio cercate
sempre una strada, un aiuto, prima che sia troppo tardi". Reo
confesso, Franco Panariello, operaio metalmeccanico, originario
della Campania, non viveva più da alcuni mesi con la moglie
Concetta Marruocco, infermiera: dopo essersi recato in Pronto
soccorso per un malore, verso le 3 di notte è andato a casa
della donna, entrando con un mazzo di chiavi rimasto in suo
possesso. Lì vi sarebbe stata una discussione presto degenerata.
Il 55enne, residente a Cancelli di Fabriano, ha estratto un
coltello da cucina e ha colpito la donna con 15 fendenti. In
casa vi era anche la figlia minorenne che non ha assistito al
fatto ma è stata svegliata per le urla della madre. Gli altri
due figli, maggiorenni della coppia, vivono altrove. "Ho fatto
una sciocchezza, chiama il 112", la frase che il padre ha
rivolto alla ragazzina.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA