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In evidenza
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In collaborazione con Università Statale Informa - Università degli Studi di Milano
Custodisce la memoria storica di
Milano e dei combattenti che lottarono contro il dominio
austriaco la cripta del monumento dedicato alle Cinque Giornate.
Un luogo che grazie ad un progetto del Comune, Università
Statale, Fondazione Irccs Ca' Granda Ospedale Maggiore e
Policlinico sarà valorizzato con l'obiettivo anche di
ricostruire la storia e le vite dei caduti per l'indipendenza di
Milano, nei giorni fra il 18 e il 22 marzo del 1848.
"Nomi di donne e uomini valorosi che hanno dato lustro alla
nostra città - ha osservato l'assessora si Servizi civici del
Comune Gaia Romani - e che meritano, con le loro storie, di
essere consegnati alla memoria storica di Milano". I corpi dei
caduti del '48 in un primo momento furono ospitati nel sepolcro
dell'antica Ca' Granda, oggi il Policlinico, e nel 1895 vennero
traslati nella cripta sotto al monumento di piazza Cinque
Giornate. Il progetto, presentato a Palazzo Marino, prevede un
restauro completo del monumento e della cripta per eliminare le
infiltrazioni di acqua che hanno degradato la struttura. Accanto
a questo saranno recuperati i resti dei caduti grazie al
Labanof, il laboratorio di Antropologia forense dell'Università
Statale fondato da Cristina Cattaneo, docente di Medicina legale
dell'ateneo. L'obiettivo é cercare di "ricostruire nomi e
identità di queste persone - ha spiegato Maria Pia Abbracchio,
prorettrice vicaria della Statale -, per ricostruire le storie
personali, dentro la grande storia delle fonti ufficiali. Magari
anche i loro visi, come vivevano". Con questo progetto
"cerchiamo di fare parlare gli abitanti di Milano di un'epoca
lontana - ha spiegato la professoressa Cattaneo -. I resti delle
persone raccontano storie diverse dai testi storici e restituire
identità alle vittime significa anche tenere alta la memoria con
la scienza". Per ricostruire le identità dei combattenti delle
Cinque Giornate sarà utile anche l'elenco dei nomi dei caduti
della cripta ritrovato da poco tra i documenti della Ca' Granda.
"Abbiamo trovato un elenco dei nomi con paternità, maternità,
professione, età o se erano arrivati in ospedale morti o feriti
- ha spiegato Marco Giachetti, presidente del Policlinico di
Milano -. Da qui si riesce già a risalire ad alcune
informazioni, ci sono molti ragazzi soprattutto giovani. Abbiamo
due registri divisi per uomini e donne che ci daranno un grande
aiuto per il lavoro che faremo".
In collaborazione con Università Statale Informa - Università degli Studi di Milano
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