Anche quest'anno la Prima della Scala sarà palcoscenico designato di un corollario di manifestazioni che, all'esterno, potrebbero causare momenti di tensione. "Massima attenzione" quindi, tra le forze dell'ordine, mobilitate come al solito, ma non "particolare preoccupazione".
La novità di quest'anno è che l'ormai tradizionale presidio dei sindacati di base, la Cub, che si tiene in piazza della Scala, convergerà nel corteo indetto da varie realtà antagoniste e reti antifasciste, alle quali si affiancheranno anche i pro Palestina. Numeri che quindi potrebbero diventare rilevanti anche se al momento, secondo le valutazioni degli addetti all'ordine pubblico, non ci sarebbero 'anime' interessate a creare disordini (a parte probabilmente qualche fumogeno e qualche limitato atto di vandalismo verso banche o catene multinazionali). Il corteo, preavvisato regolarmente, partirà domani alle 15 da Palestro per poi terminare in piazza Cairoli passando per alcune "svolte sensibili" molto a ridosso della Scala. Biforcazioni che ovviamente saranno presidiate da numerosi agenti in tenuta antisommossa.
In occasione della Prima in piazza ci saranno anche esponenti della comunità ucraina milanese e militanti dell'associazione 'Ponte Atlantico', Si troveranno nella piazza antistante al teatro, dalle 14 alle 16, "per ricordare che da quasi tre anni l'Ucraina vive sotto le bombe, a seguito dell'aggressione da parte della Russia di Putin". Lo ha spiegatp in una nota la stessa associazione evidenziando che i manifestanti indosseranno sulla spalle la bandiera dell'Ucraina.
"Manifesteremo compostamente a sostegno dell'Ucraina - spiega Alessandro Litta Modignani, coordinatore di Ponte Atlantico - e per ricordare alcune amare verità. La prima è che da oltre mille giorni gli ucraini vivono sotto le bombe. La seconda verità è che Anna Netrebko (in scena alla prima, n.d.r.) non è solo una grande artista, ma anche un'abile sostenitrice del regime di Putin, che non perde occasione per utilizzarla come strumento di propaganda politica, ai fini del suo disegno imperiale".
"I regimi totalitari si appoggiano sempre alle complicità di artisti pronti a inginocchiarsi al potere. Anna Netrebko è complice di Putin - ha aggiunto Davide Romano, direttore del Museo della brigata ebraica -, che ha mandato a morire centinaia di migliaia di russi in una guerra folle che ha coinvolto un Paese pacifico e democratico come l'Ucraina".
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