Da quando ha aperto nel 2013, allora un cantiere con solo i vagoni piombati e l'enorme scritta 'indifferenza' ad accogliere i visitatori, il Memoriale della Shoah di Milano ha accolto trecentomila studenti, il triplo dell'obiettivo iniziale.
Non è solo questo a rendere "ottimista" il presidente della fondazione Memoriale della Shoah Roberto Jarach "ma il fatto che negli ultimi due anni scolastici ci siamo consolidati su oltre 60.000 studenti in visita per anno, e le proiezioni per il 2024-2025 confermano questo numero, segnale di un corpo docenti che riconosce il valore educativo della visita al Memoriale".
Memoriale che, terminato su progetto dello studio Morpurgo De Curtis, nel 2022 con la biblioteca, offre ora non solo le visite guidate ma anche laboratori, convegni, iniziative culturali, formazione degli insegnanti, come ha ricordato la vicepresidente Milena Santerini per "non solo capire i meccanismi di potere e di disumanizzazione che hanno prodotto la Shoah, ma contrastarli nei loro esiti contemporanei".
I 300 mila studenti in visita sono "un'ottima notizia" per Liliana Segre, che molto si è impegnata per la costruzione del Memoriale al Binario 21, il luogo da cui lei stessa è stata deportata ad Auschwitz. "È quello che speravamo sin dai primi incontri, quando abbiamo dovuto insistere che un luogo così fosse non solo utile, ma necessario; e non sempre è stato facile. La scritta "indifferenza" che ho fortemente voluto fosse all'ingresso viene così scalfita un po' ogni giorno, ma non credo sarà mai 'abbattuta' se a fare da contraltare rimangono forti ignoranza, odio, pregiudizio".
"Visitare i luoghi delle nostre città che sono testimonianza fisica dell'odio nazifascista e antisemita è un passo importantissimo" ha aggiunto, convinta che "dobbiamo però poi proseguire in questo cammino, andando alla radice del linguaggio e pensiero d'odio".
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