"Giulia era una donna coraggiosa,
che ha cercato la verità a costo della morte. La sentenza di
oggi per noi non rappresenta niente, perché la nostra vita è
finita tempo fa. Ma il verdetto potrebbe essere importante per
le nuove generazioni e per l'Italia intera. Un Paese ancora
pervaso dal maschilismo, che ha paura delle donne". Così Chiara
Tramontano in un'intervista che Repubblica pubblica nella
giornata internazionale contro la violenza sulle donne e nel
giorno della sentenza per Alessandro Impagnatiello, l'ex barman
che nel maggio 2023 in provincia di Milano uccise la fidanzata
Giulia, sorella di Chiara.
"L'Italia - aggiunge Chiara Tramontano rispondendo alle
domande - ha paura delle donne. Il motivo? Credo che, laddove ci
sia una persona indipendente, forte e determinata, invece che
esaltarla ne siamo spaventati. Siamo abituati da sempre a un
Paese guidato da uomini in cui soltanto gli uomini hanno
l'ultima parola. Il fatto che una donna possa dimostrarsi alla
pari di un uomo è una bomba che potrebbe esplodere da un momento
all'altro. E poi una mentalità che purtroppo abbiamo, e che
hanno soprattutto gli uomini, è questa: se una donna è
determinata, diventa una persona alla quale bisogna porre dei
limiti".
Per Impagnatiello, che in un primo momento ha negato e poi ha
confessato di aver ucciso a coltellate il 27 maggio 2023 la
fidanzata incinta al settimo mese, le pm hanno chiesto alla
Corte d'Assise di Milano la pena dell'ergastolo.
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