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Il desiderio è una lastra marmo, mostra a Villa Panza a Varese

Il desiderio è una lastra marmo, mostra a Villa Panza a Varese

L'opera è firmata da Arcangelo Sassolino

VARESE, 24 ottobre 2024, 17:45

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Due pesanti lastre di marmo che fluttuano su e giù nell'aria, sostenute da un lungo braccio meccanico in una perpetua ricerca dell'equilibrio.

È una potente metafora del desiderio quella che offre al visitatore l'installazione monumentale allestita negli spazi della Scuderia Grande di Villa Panza a Varese.
    Un'occasione, forse, per riflettere sull'attesa e sulle sospensione che chiunque prova davanti alle aspettative della vita.

"La condizione del desiderio" è il titolo dell'opera firmata da Arcangelo Sassolino. Dopo l'anteprima di oggi, alla presenza dell'artista, l'installazione aprirà al pubblico domani e resterà nella dimora Fai di Biumo fino al 23 febbraio 2025.
    Con questa "project room" si apre un nuovo ciclo di mostre site-specific. L'opera è un'imponente struttura concepita dall'artista vicentino nel 2009 per lo spazio Z33, a Hasselt, in Belgio, che a Villa Panza trova una nuova configurazione e una collocazione ideale proprio nella Scuderia Grande che il conte Panza immaginò per allestire opere d'arte potenti. "Quando sono entrato in questo spazio - ha sottolineato l'artista - mi è tornato in mente il lavoro di Hasselt e ho capito che qui c'erano le condizioni ideali per mostrarlo: per la sua dimensione, per l'acustica, per la luce e per il fatto che Villa Panza è un tempio di meditazione minimale». Per Sassolino il desiderio è sempre connesso a un'attività, a un impulso, a uno sforzo che non sempre raggiunge il suo risultato. L'artista lo descrive come l'emblema del paradosso dell'esistenza. "Un desiderio - ha spiegato Angela Vettese, curatrice dell'esposizione - che non può mai dirsi soddisfatto e che, nel suo moto pendolare, impone continuamente un dispendio di energie e uno stato di allarme che sono, anch'essi, dati costanti della poetica di Sassolino".
   

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