Il Comune di Milano è pronto ad
ampliare la rete di accoglienza diffusa per i rifugiati titolari
di protezione internazionale.
L'amministrazione ha aderito alla procedura di ampliamento dei
posti nel Sistema di Accoglienza e Integrazione avviata dal
ministero dell'Interno lo scorso agosto. Se l'iter andrà a buon
fine, il Comune potrà rafforzare la rete di accoglienza diffusa
di secondo livello con 50 posti in più che andranno ad
aggiungersi ai 957 posti attualmente finanziati (400 per i
minori stranieri non accompagnati, 542 per la categoria
'ordinari' e 15 dedicati nello specifico a chi soffre di disagio
mentale o sanitario).
In particolare, i posti aggiuntivi verranno dedicati
all'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati: sono
infatti oltre mille i ragazzi in carico al Comune e coinvolti in
progetti di accoglienza nel sistema Sai, nelle comunità
socioeducative, in affido familiare o in altre soluzioni di
housing, a fronte di soli 400 posti al momento a loro
specificamente dedicati nel sistema ministeriale.
"Da tempo - spiega l'assessore al Welfare e Salute Lamberto
Bertolè - denunciamo la situazione di forte pressione in cui si
trovano le città per mancanza di un sistema di redistribuzione
nazionale che riguardi i minori stranieri non accompagnati.
Nonostante la mancanza di risposte, non vogliamo abdicare al
compito di costruire percorsi di integrazione di qualità".
Sono 600 i posti che il Ministero ha messo a disposizione per
il potenziamento dell'accoglienza. Milano, rispondendo
all'avviso, si candida per attivarne 50, che rappresentano oltre
l'8% del totale nazionale.
"L'ampliamento previsto dal ministero - conclude l'assessore
Bertolè - è gravemente insufficiente perché non copre il
fabbisogno".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA