Nessun "risarcimento, neppure simbolico" ha "offerto ai familiari delle vittime" e vanno evidenziate le "modalità spregiudicate e allarmanti" della sua "condotta di guida", oltre alla sua "pericolosità sociale".
Lo
scrive la gup di Milano Rossana Mongiardo nelle motivazioni
della sentenza con cui, il 20 giugno, ha condannato a 7 anni e 4
mesi di reclusione Bogdan Pasca, 33 anni, per omicidio
stradale per aver travolto, ubriaco e senza patente valida, a
bordo di un furgone il 17 luglio 2023, a Garbagnate Milanese,
una bicicletta con due 15enni, uno dei quali, Valentino Colia,
morì, mentre la ragazza rimase gravemente ferita.
Prima della sentenza di tre mesi fa - con rito abbreviato e
ad una pena molto elevata per il reato di omicidio stradale -
erano stati respinti due tentativi di patteggiamento
dell'imputato a pene di 4 anni e 4 anni e 8 mesi.
La giudice Mongiardo, nel processo in cui i genitori del
15enne erano parti civili, con l'avvocato Carlo Fontana, non ha
riconosciuto attenuanti, nemmeno quelle generiche, all'imputato,
che era accusato anche di lesioni ai danni dell'amica di
Valentino Colia.
E ha disposto pure l'espulsione a pena espiata
del 33enne, anche se è romeno e quindi cittadino comunitario,
come pena accessoria, prevista dalle norme.
La "resipiscenza comunque manifestata nel corso del giudizio"
da Pasca, scrive la giudice, non può bastare per la concessione
delle attenuanti, anche perché l'imputato aveva già "diverse
condanne" alle spalle, anche per maltrattamenti in famiglia, ed
era stato più volte "denunciato per violazioni relative alla
guida in stato di ebbrezza". In più non ha mai offerto nemmeno
un risarcimento "simbolico" alla famiglia del ragazzo e della
giovane rimasta ferita.
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