(di Gioia Giudici) "Se intesa o trattata come un prodotto, la musica uccide la creatività e io non ho permesso di controllare la mia identità di artista": così Sananda Maitreya, 62enne cantautore e polistrumentista newyorchese, milanese d'adozione da oltre 20 anni, parla degli inizi della sua carriera, quando si chiamava Terence Trent D'Arby e divenne improvvisamente famoso - era il 1987 - con l'incredibile album di debutto 'Introducing the Hardline According to Terence Trent D'Arby'.
Il nome Sananda Maitreya - come ha raccontato spesso - gli fu annunciato nel 1995 in una serie di sogni che gli fecero decidere di cambiare nome per proteggere l'integrità della sua arte.
Dal 4 ottobre 2001 Sananda Maitreya è sia il suo nome
legale che artistico ed è con questo nome che firma il suo
tredicesimo album The Pegasus Project: Pegasus & The Swan, per
TreeHouse Publishing.
"Per me il primo album non è il mio primo, ma l'ultimo -
racconta oggi - di una parte della mia vita. Tra il mio primo e
il mio secondo disco Columbia diventò Sony e le cose cambiarono,
c'era resistenza sul come volevo continuare il mio percorso
perché si aspettavano che io continuassi a ripetere la stessa
formula". "Mi ricordo che una volta - dice presentando il nuovo
lavoro a Milano, dove vive da 20 anni con la moglie Francesca e
i due figli - Prince mi disse, quando la mia carriera esplose,
"Non ti invidio perché sei diventato un fenomeno all'improvviso
senza passare da determinati step di crescita. Avendoti
conosciuto all'inizio non sanno come il tuo percorso artistico
evolverà, non sanno come crescerai'". Lui, invece, ha fatto
di testa sua, tanto che nel 2021 la Sony ha ripubblicato i suoi
primi album con il nuovo nome. "Questo ultimo progetto per me -
spiega - rappresenta un processo di liberazione, lasciare le
cose andare. La musica serve per renderci liberi. Sananda
Maitreya è il mio nome. Io non voglio essere il numero uno delle
classifiche, le persone che mi hanno sempre seguito lo
capiscono. Questo è il momento migliore per me per essere un
artista, perché riconosco chi sono".
Dopo due anni di lavorazione, "The Pegasus Project: Pegasus &
The Swan" - un doppio album di 41 canzoni che ha scritto,
prodotto, suonato e arrangiato lui stesso - completa la trilogia
iniziata con Prometheus & Pandora nel 2017 e continuata con
Pandora's PlayHouse del 2021. Nel disco vi sono collaborazioni
come quella di Andy Wright (Pet Shop Boys/Massive Attack) e
Gavin Goldberg per il brano Love Is Blind, Jellybean Johnson
(batterista di Prince) per Walk On ed il compositore americano
Oscar Deric Brown per I Have A Dream e The Last Word. L'album
vede inoltre la presenza della Budapest Art Orchestra, composta
da 60 musicisti e diretta dal Maestro Diego Basso e del
quartetto d'archi Archimia String Quartet. Inoltre, ci sono due
voci femminili molto care a Sananda, quella di Luisa Corna e
Beatrice Baldaccini. Il 7 giugno partirà dall'Olanda, il tour
europeo di Sananda, accompagnato da The Sugar Plum Pharaohs.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA