(di Francesco Brancati) Ombre giganti proiettate sulla scena da una ottocentesca lanterna magica, una bambola meccanica che inaspettatamente libera la donna che è in lei, la platea del teatro che ha la sensazione di guardare da sotto il livello delle acque la scena veneziana con le note della più famosa 'Barcarola'.
Sarà una rappresentazione de 'Les Contes d'Hoffmann' nuova due volte quella che verrà rappresentata alla Scala domani sera: nuova nella concezione del maestro Frédéric Chaslin, profondo conoscitore del capolavoro incompiuto di Jacques Offenbach, che ha diretto più di 500 volte e della quale presenta una versione alternativa all'edizione critica del 2009.
E nuova nella regia di Davide Livermore, che evoca atmosfere
'magiche' mentre lavora sui 'racconti' degli amori del poeta
Hoffmann, il quale alla fine fa i conti con la propria vita e
forse raggiunge una nuova consapevolezza sulle donne che ha
amato, lontana da stereotipi che lo hanno sempre confuso. Sei
le recite, dal 15 al 31 marzo, con una diretta streaming il 24
marzo su LaScalaTV. In scena saranno Vittorio Grigolo nei panni
del poeta, Marina Viotti, Luca Pisaroni, Federica Guida,
Eleonora Buratto, Francesca Di Sauro, Greta Doveri e Alfonso
Antoniozzi. Alle scene di Giò Forma e ai costumi di Gianluca
Falaschi si aggiungono le ombre del gruppo 'Controluce Teatro
d'ombre'. Ma siamo sicuri di poter avere un rapporto con una
donna senza tipificarla" nello stereotipo più comune? Anche la
bambola meccanica, se la si guarda bene, può nascondere una
donna, che si libera del manichino che la contiene perché decide
di ribellarsi alle convenzioni. Chaslin ha voluto superare
l'edizione critica del 2009 mantenendo uno spettacolo di tre ore
e 45 minuti con i tagli decisi dal Theatre de l'Opéra Comique
(senza tagli sarebbero 5-6 ore). Tanto che la Scala ha deciso di
anticipare l'inizio alle ore 19,30.
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