Delia Cecilia Giovanola,
storica Madre e Nonna di Plaza de Mayo di origine italiana
impegnata nella ricerca dei desaparecidos della dittatura
argentina (1976-1983), è morta ieri a La Plata all'età di 96
anni. Lo ha reso noto a Buenos Aires l'associazione di cui
faceva parte.
Nata nel 1926 da Francisco Giovanola, scultore appartenente
ad una famiglia milanese emigrata in Argentina nel 19/o secolo,
Delia fu una insegnante elementare che nel 2015 ebbe la gioia di
riunirsi con il nipote Martín, nato clandestinamente in un
centro di tortura.
In un comunicato le Nonne di Plaza de Mayo, organismo
presieduto da Estela de Carlotto, ha ricordato che il 17 ottobre
1976 l'unico figlio di Delia, Jorge Ogando, e sua nuora, Stella
Maris Montesano, incinta di otto mesi, furono inviati a il
centro di detenzione clandestina Pozzo di Banfield, situato nel
quartiere Banfield di Buenos Aires.
Nel dicembre 1976 Stella Maris diede alla luce il figlio
Martín in una cucina, ammanettata e bendata, e due giorni dopo
il neonato le fu sottratto per essere ceduto a una coppia affine
alla dittatura.
Fu anche per questa ragione che all'inizio del 1977
Giovanola si unì al primo gruppo di donne che ogni giovedì
chiedevano dove si trovassero i loro figli scomparsi davanti
alla Casa Rosada presidenziale, nella piazza che diede loro il
nome, Plaza de Mayo.
Col passare del tempo, alcune di queste madri crearono
un'altra associazione per cercare i nipoti nati in
clandestinità, denominata Nonne di Plaza de Mayo.
Abituata a operare con basso profilo, Giovanola fu conosciuta
all'estero quando nel 1982, durante una delle consuete 'rondas'
del giovedì in Plaza de Mayo, approfittò della presenza di
giornalisti stranieri per mostrare un foglio che diceva: "Le
isole Malvine sono argentine, ma anche i desaparecidos!".
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