Un vulcanologo, un pescatore, un carpentiere che costruisce sedute con i tronchi restituiti dall'oceano, due amici appassionati di sport subacquei: non sono testimonial, ma 'tester' quelli scelti da Fay Archive per sottolineare, in una campagna tutta girata in Islanda, l'originale attitudine da lavoro e vita all'aria aperta del marchio.
Un progetto, quello del brand di casa Tod's, nato nel 2020 e
concepito da Michele Lupi e dal direttore creativo Alessandro
Squarzi.
"Fay Archive - dice Lupi - è un side project di Fay
nato due anni fa per rimarcare le origini del marchio, che fu
uno dei primi esperimenti di workwear da città". Così Squarzi è
partito dalle radici del brand - che faceva le divise dei
pompieri americani - per sviluppare giacche pensate per
resistere a pioggia, freddo, vento e, soprattutto, all'usura del
tempo. E così, anziché la solita campagna, Fay Archive ha
preferito come modelli lavoratori che hanno a che fare
quotidianamente con le intemperie della natura. I capitoli
passati sono stati realizzati in Russia, sull'isola di Gotland
(nel Mar Baltico) e a Lanzarote e affidati al fotografo del
National Geographic Davide Monteleone. La nuova tappa di questo
progetto è stata invece affidata a James Mollison, fotografo di
origine inglese, nato in Kenya e oggi di base a Venezia, che è
volato in Islanda con giacche a 4 ganci e camicie in flanella.
Le hanno indossate Heidar ed Elli, che hanno il loro 'ufficio'
nei fondali tra le placche eurasiatiche e nordamericane; il
vulcanologo Will; Daniel, che recupera sulla spiaggia i tronchi
che poi lavora e modell; Erik, esperto di fly fishing, che ama
restare in solitudine sul fiume ascoltando il suono dell'acqua.
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