Sono stati 9.600 i partecipanti alla XII edizione del Festival di Limes che anche quest'anno è tornato a Genova con il tradizionale appuntamento di Palazzo Ducale.
Il focus 2025 - L'ordine del caos - è stato una ricognizione delle molteplici crisi geopolitiche in corso, a cominciare da quella americana, con Donald Trump appena insediato.
Tre giorni di incontri con esperti italiani e
stranieri che hanno approfondito un tema - quello dell'ordine
mondiale - più che mai attuale, tenendo conto soprattutto della
"stanchezza imperiale" degli Stati Uniti e la ritrosia, oltre
che la difficoltà, dell'America a fungere da soggetto ordinatore
del contesto internazionale.
Il festival, spiegano gli organizzatori in una nota, ha
portato a Genova, come ogni anno, gli analisti di Limes e altre
personalità italiane e straniere che hanno dibattuto su temi di
pressante attualità: le divisioni interne dell'America e
l'impatto del fenomeno Musk sulla "costituzione materiale" del
paese, l'incipiente crisi della Germania, il confronto Usa-Cina
che entra ora in una nuova fase, stato e prospettive della
guerra in Ucraina, la situazione mediorientale e altro ancora,
con un occhio particolare alla posizione e alle opzioni
dell'Italia. L'ultimo panel - "Limes risponde" - è stato
dedicato interamente alle domande raccolte dalla redazione di
Limes tra i partecipanti, sia in presenza che on line: in tutto
più di 150 quesiti sui temi trattati nel corso del Festival.
"È stata probabilmente l'edizione più importante del Festival
quella che si è appena conclusa a Palazzo Ducale di Genova -
sottolinea il direttore della rivista Limes Lucio Caracciolo -
sia per il successo di pubblico che abbiamo registrato che per i
contributi degli studiosi che si sono avvicendati nei panel. Gli
interventi ci hanno aiutato a capire dove sta andando il mondo,
percorso da numerosi conflitti e situazioni di crisi".
"Con Limes - osserva la direttrice di Fondazione per la
Cultura Ilaria Bonacossa - Palazzo Ducale rinsalda la sua
centralità nel dibattito culturale non soltanto italiano. I
numeri che si sono registrati in questa tre giorni sono
veramente ragguardevoli e testimoniano la crescente attenzione
del pubblico per le tematiche geopolitiche. Anche tra i giovani:
venerdì abbiamo avuto cinquecento studenti in presenza e
altrettanti collegati da remoto" Tra i relatori: Seth Cropsey.
Michael Rühle, Piero Benassi, Scott Smitson, Zichen Wang,
Orietta Moscatelli, Wojciech Lorenz, Adriano Roccucci, Raz
Zimmt, Nicola Pedde, Antonella Caruso, Stefano Mannino, Germano
Dottori, Virgilio Ilari, Carlos Roa, Laris Gaiser, Massimo
Deandreis, Luca Sisto, Giuseppe Cucchi, Ilvo Diamanti,
Massimiliano Valerii.
Le tre giornate del Festival sono state accompagnate dalle
mappe della mostra cartografica 107(mila) a cura di Laura
Canali.
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