Ci sono tre indagati per la morte
di Marco Ricci, l'operaio romano di 39 anni precipitato giovedì
da oltre 10 metri nel cantiere della ludoteca del Parco del
Ponte, vicino al viadotto San Giorgio a Genova. Si tratta dei
titolari dell'impresa appaltante e della ditta in subappalto e
del coordinatore della sicurezza. E' inoltre emerso che la ditta
per cui lavorava Ricci non aveva ancora fatto la UniLav, la
comunicazione di distacco. Comunicazione che è stata fatta dopo
l'infortunio mortale e con l'arrivo degli ispettori della Asl3.
L'iscrizione nel registro degli indagati, disposta dal pm
Giuseppe Longo e dall'aggiunto Francesco Pinto che coordina il
gruppo Salute e Lavoro, è stata fatta per consentire ai tre di
potere nominare i propri consulenti per l'autopsia disposta
oggi. L'esame verrà eseguito dal medico legale Camilla
Tettamanti.
Gli ispettori della Asl3, diretti dall'ingegnere Gabriele
Mercurio, hanno rilevato una serie di violazioni nel cantiere:
il varco da cui è precipitato Ricci non era protetto da
parapetti e griglie e, inoltre, l'asse che doveva coprire il
vano ascensore non era nemmeno fissato. La vittima, quel giorno,
stava trasportando insieme a un collega una griglia di metallo
camminando all'indietro. Quando ha messo il piede sulla trave
questa si è spostata facendolo cadere nel vuoto. Le sue
condizioni sono apparse subito disperate ed è morto dopo 24 ore
nonostante tutti gli sforzi del personale medico del 118 prima e
dell'ospedale San Martino poi.
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