Challenge pericolose, immagini
di atti sessuali tra minori, dirette video compromettenti.
Atteggiamenti imprudenti sulla rete e in alcuni casi veri e
propri reati che corrono nelle chat, si diffondono rapidamente
tramite i social network e si moltiplicano a causa del fenomeno
dell'emulazione.
Una realtà contro cui la Polizia di Stato mette in guardia i cittadini, soprattutto i più giovani, con la campagna "Una vita da social" che oggi è passata da Lerici.
"C'è
una generale sottovalutazione degli effetti delle immagini che
si condividono sulla rete - spiega Roberto Surlinelli,
direttore tecnico superiore della Polizia di Stato -. C'è ancora
un grande scollamento tra il mondo digitale e quello reale e non
solo da parte dei giovani. Per un adulto è normale accompagnare
un bambino al parco giochi e sorvegliarlo, ma pensare di fare lo
stesso durante la loro permanenza su internet è molto meno
scontato. Tra i due luoghi, la rete è potenzialmente molto più
pericolosa".
Gli operatori della Polizia Postale hanno incontrato studenti e
famiglie per un'opera di responsabilizzazione a 360 gradi, in
cui ha un ruolo anche la scuola. Il truck della Postale,
allestito con le ultime tecnologie, gira l'Italia ormai da
qualche anno. "Sappiamo tutti che uno strumento come il
cellulare ha grandissime potenzialità - ha detto la prefetta
della Spezia, Maria Luisa Inversini -, però occorre essere
coscienti che può diventare anche una fonte di sofferenza.
Voglio ringraziare la Polizia di Stato che riesce a mettere in
guardia dai pericoli di questi strumenti senza scoraggiarne
l'uso. Ai genitori chiediamo di affiancare le forze dell'ordine
in questo percorso. Verificate i siti ai quali i vostri figli e
le vostre figlie accedono, soprattutto i più giovani".
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