L'immancabile impermeabile beige, i modi trasandati, una esibita sfiducia nelle proprie capacità unita a una irritante insistenza su particolari apparentemente irrilevanti.
Il tenente Colombo reso immortale sul piccolo schermo da Peter Falk in una delle serie poliziesche di maggior successo a livello internazionale è uno dei personaggi più amati dal grande pubblico.
Colombo creato da
Richard Lewinson e William Link negli anni Sessanta come
protagonista di un testo teatrale ("Prescrizione: assassinio"),
e da lì poi divenuto il primo episodio della fortunata serie
cinematografica-televisiva è approdato per la prima volta a
teatro in Italia, ieri sera al Festival di Borgio Verezzi.
"Colombo, analisi di un omicidio" si avvale della regia di
Marcello Cotugno e delle bellissime scene di Alessandro Chiti
che proprio ieri sera ha ricevuto sul palcoscenico della
piazzetta di Sant'Agostino il "Premio Mulino Fenicio" per la
scenografia de "I due Papi" realizzata la scorsa stagione. Il
pubblico conosce sin dall'inizio l'identità dell'assassino (in
questo caso il dottor Fleming, un brillante psichiatra che con
la complicità dell'amante, un'attricetta svampita, si libera
della moglie) e può divertirsi a verificare come, dubbio dopo
dubbio, Colombo riesca a intrappolare il colpevole. La
realizzazione di Cotugno è brillante, divertente. E il cast è
eccellente. Nel ruolo del poliziotto dalle origini italiane
Gianluca Ramazzotti è bravissimo a non scimmiottare Peter Falk.
Lo spettacolo di circa due ore scorre godibilissimo.
Domenica e lunedì calerà il sipario sul Festival con lo
spettacolo "L'ombra lunga di Cenerentola" realizzato nelle
Grotte di Borgio Verezzi. "É stato - dice il direttore artistico
Stefano Delfino - il festival che ha avuto il maggior successo
in questi ultimi anni. In piazza Sant'Agostino, su undici
spettacoli, ben nove sono stati sold out o pienoni, e anche per
il prossimo, quello conclusivo nelle grotte di Borgio".
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