"Il risarcimento per il danno al ponte Morandi è stato respinto perché Aspi non aveva dato tutte le informazioni al momento dell'aggiornamento della stipula dell'assicurazione, i problemi del viadotto non erano stati evidenziati come la buona diligenza dell'assicurato avrebbe richiesto".
Lo ha detto in aula, al processo per il crollo del ponte (14 agosto 2018, 43 vittime), Luca Kovatsch ex rappresentante per l'Italia di Swiss Re, l'assicurazione svizzera con cui Aspi aveva assicurato tutta la rete autostradale.
"Abbiamo liquidato il danno a terzi, transato intorno ai 40
milioni di euro. Mentre il danno al viadotto no. La nostra
catena gerarchica ha subito dubitato sulla effettiva vigenza
della polizza. Il principale rilievo sollevato era che il
rischio (l'opera in gergo assicurativo, ndr) non era stato
descritto correttamente. Il cliente non ci aveva dato tutte le
informazioni sulle reali condizioni del Morandi ".
La questione assicurativa è stata affrontata anche dagli
altri tre testimoni sentiti oggi. Nel 2016, infatti, Aspi fece
inserire il viadotto tra le opere "nominate" facendo dunque
aumentare il risarcimento da 100 milioni a 300 milioni. Il
motivo lo ha spiegato Umberto Vallarino, dirigente di Atlantia e
Autostrade. Fu proprio lui ha chiedere e a ottenere il
passaggio.
"Era una opera che conoscevo da quando ero bambino - ha
spiegato -. Sono ligure e ci passavano 50 volte all'anno. Ho
fatto quel passaggio per l'importanza economica che ha per la
regione, poi perché era in un contesto urbanizzato dove sotto
c'erano case e passava una ferrovia, per i danni da mancato
introito visto l'incremento del traffico e visti gli elevati
costi di una eventuale demolizione, ricostruzione e smaltimento
dei detriti".
Secondo la procura, invece, quel passaggio era legato
all'inserimento della dicitura "rischio crollo per ritardare
manutenzioni" nel catalogo rischi. Un catalogo che Vallarino non
avrebbe mai visto e di cui non sapeva nemmeno dell'esistenza. Il
dirigente è stato però smentito dal suo ex dipendente Lionetti
che ha detto di sapere del catalogo ma non del rischio crollo.
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