"L'ispezione nei cassoni è completa se viene verificata la parte interna ma solo nel caso delle ispezioni annuali".
E' quanto ha detto Graziano Verzilli, di Aspi, sentito oggi nell'udienza del processo per il crollo del ponte Morandi (18 agosto 2018, 43 vittime).
Una frase che il
pubblico ministero Marco Airoldi gli ha contestato spiegandogli
che quando era stato sentito dalla guardia di finanza si era
riferito anche alle relazioni trimestrali. "Quello che mi legge
- ha risposto Verzilli - è solo una sintesi di quattro ore di
interrogatorio. Io mi riferivo alle ispezioni annuali".
All'udienza ha anche iniziato a parlare Nunzio Di Somma, del
Rina, venuto in Liguria nel 2019 per verificare le ispezioni
fatte da Spea (la società partecipata di Aspi che si occupava
delle manutenzioni). "Ci relazionavamo con Spea - ha detto - a
un certo punto siamo stati convocati in videoconferenza con
Milano e ci dissero che non dovevamo fare un raffronto tra i
voti dati da loro e i nostri eventuali ma dovevamo confrontare
solo le anomalie e non rimarcare le differenze di sicurezza in
base ai voti". La sua deposizione è stata interrotta perché il
verbale di quelle sommarie informazioni non sarebbe stato
depositato agli atti e quindi al momento sarebbe inutilizzabile.
A fine udienza il presidente del collegio è tornato sulla
questione della durata delle udienze. "Non voglio più sentire
parlare di orari, l'elenco dei testi da ascoltare dovrà essere
concluso a ogni udienza, a costo di andare avanti sino a
mezzanotte".
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