La procura ha sequestrato i report sulle ispezioni delle gallerie fatte da Autostrade, ma anche da Spea.
Tutta la documentazione, contenuta in supporti informatici e computer, verrà adesso analizzata dal cervellone elettronico usato per le analisi dei documenti relativi al ponte Morandi.
Grazie al mega software verranno incrociati i report trimestrali
del passato ma anche quelli degli ultimi mesi fatti da società
esterne ad Aspi. Sono una sessantina i tunnel nel mirino dei pm
Walter Cotugno e Stefano Puppo, coordinati dall'aggiunto
Francesco Pinto. L'inchiesta è per falso, attentato alla
sicurezza dei trasporti e omissione di atti d'ufficio. Le
persone indagate sono 16, tra cui anche il direttore di tronco
Mirko Nanni. L'indagine sulle condizioni delle gallerie è nata a
fine dicembre dopo il crollo di parte della volta della galleria
Bertè, in A26.
Gli investigatori del primo gruppo della guardia di finanza,
diretti dal colonnello Ivan Bixio, stanno anche effettuando
controlli ai nuovi cantieri per le ispezioni. Nei prossimi
giorni i militari invieranno una informativa alla procura. Da
una prima analisi, effettuata anche tramite esperti, in alcune
gallerie sarebbero stati riscontrati ammaloramenti datati e
difetti. Gli investigatori vogliono capire come mai non siano
mai stati segnalati, se le ispezioni siano state fatte
effettivamente o se, come nel caso dei viadotti, fossero stati
redatti finti report senza alcuna verifica nell'ottica del
risparmio degli interventi.
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