Il Capodanno si avvicina e sono ore
decisive per capire come andrà a finire il veglione musicale del
Circo Massimo dopo lo stop del Comune di Roma a Tony Effe per
via dei contenuti delle sue canzoni, ritenuti sessisti, misogini
e violenti contro le donne. Stop che ha causato a cascata i
forfait anche del resto del cast, svuotando di fatto il palco
dell'evento comunale.
Il trapper, come è ormai noto, ha lanciato un suo
contro-concerto al Palasport a prezzo politico (10 euro) e da
due giorni vende biglietti su biglietti centellinando nel
frattempo indizi e novità per far salire l'attesa. Oggi per
esempio ha rivelato che sul palco dell'Eur non sarà solo: "Sarà
una vera e propria festa" ha scritto sui social. Ma chi saranno
le guest star della serata? La mente ovviamente va agli altri
due artisti che in solidarietà contro la presunta 'censura' del
Campidoglio hanno fatto a loro volta un passo indietro, e cioè
Mahmood e Mara Sattei. Chissà se qualcosa in più si saprà
domani: Tony Effe ha dato appuntamento ai suoi fan alle 15 alla
Discoteca Laziale di Roma.
Sempre oggi è tornato a farsi sentire il Codacons, che ha
inviato una diffida urgente sia al sindaco di Roma Roberto
Gualtieri che al ministero dell'Economia per chiedere di
ritirare l'autorizzazione al concerto di Tony al Palaeur,
gestito da Eur Spa, una società di proprietà appunto del Mef per
il 90% e del Campidoglio per il 10%.
Intanto in Campidoglio, a quanto filtra, si starebbero
vagliando delle possibilità di alternativa per salvare la serata
del Circo Massimo. Ma rimane anche sul tavolo l'ipotesi di
annullare tutto, con l'ipotesi di destinare il budget a scopi
benefici, magari proprio per la difesa delle donne che, nella
visione del Campidoglio, sono offese dai testi di Tony Effe.
Spunta però un'altra idea, lanciata da un gruppo di artisti e
realtà musicali patrocinati dal Coordinamento Nazionale Stage &
Indies, la filiera della musica indipendente ed emergente:
"Perché - scrivono gli artisti alla giunta capitolina - non
dirottare gli ingenti fondi destinati a un unico grande evento
in centro per realizzare invece una rete di 12-13 eventi,
comunque di significativa rilevanza artistica, alto livello
qualitativo e grande capacità comunicativa, dislocati in spazi
strategici delle aree periferiche della città?
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