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>>>ANSA/ Gonzalez, con Olga racconto rabbia e ingiustizia

>>>ANSA/ Gonzalez, con Olga racconto rabbia e ingiustizia

La scrittrice a Più Libri con il romanzo d'esordio

ROMA, 08 dicembre 2024, 18:21

Redazione ANSA

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(di Mauretta Capuano) La rabbia è la benzina di Olga, la scintillante wedding planner dei broker di Manhattan, bravissima a risolvere i problemi degli altri ma non i suoi, protagonista del libro d'esordio della scrittrice Xochitl Gonzalez, nata negli Stati Uniti da una famiglia di origini messicane.
    Applauditissima l'8 dicembre a Più Libri più liberi, con 'Olga muore sognando', pubblicato da Fazi editore nella traduzione di Giuseppina Oneto, la stessa Gonzalez ha fatto la wedding planner.
    "Sono stata cresciuta dai miei nonni, mia madre era una attivista politica e se ne è andata quando avevo tre anni.
    Volevo che Olga fosse più grande di me e capace di essere più arrabbiata di me. Penso che la società non dia abbastanza spazio alle donne per essere arrabbiate" dice all'ANSA Gonzalez che è una bomba di simpatia ed energia. "Non volevo che come me Olga andasse in terapia e desideravo che non fosse convinta di essere danneggiata solo perché sua madre la aveva abbandonata" racconta. Ma quando incontra Matteo le cose cambiano, è l'unica persona con cui lei si sente abbastanza a suo agio e si apre uno spiraglio "per pensare che le cose non siano come le vede la sua rabbia".
    L'umorismo gioca un ruolo determinante in questa commedia sociale che si apre con una riflessione sui tovaglioli "segno inequivocabile che ti fa capire di essere al matrimonio di un ricco". "In America ci sono un sacco di storie su gruppi marginalizzati, spesso sono storie piene di tristezza di tragedia. Volevo scrivere di personaggi che riuscissero ad autodeterminarsi attraverso l'umorismo che fa sì che la tragedia non li domini" dice la scrittrice.
    Olga, che è nata a Brooklyn in una rumorosa famiglia portoricana, ha qualcosa di autobiografico? "Quello che volevo fare veramente era scrivere un libro sulla politica. Sia sugli aspetti politici del Portorico sia sulla gentrificazione, in particolare a Brooklyn. Prima di scrivere il libro andavo a molte feste e tutti volevano parlare del mio lavoro come wedding planner , ma non del fatto che mia madre era un'attivista politica. Ho pensato di fare di queste due cose il motore della storia".
    Facendo la wedding planner - l'ultimo matrimonio che la Gonzalez ha organizzato è stato nel 2017 in Italia, a Ravello - incontri tante classi sociali diverse, devi saper parlare a persone ricchissime, ma anche al driver che porta i fiori, ai camerieri. Mi è sembrata la professione perfetta per riuscire a guardare da un punto di vista privilegiato le classi sociali di New York. Olga è molto cosciente dell'ingiustizia del mondo e non smette mai di pensarci".
    "Il meccanismo di sopravvivenza di Olga è andare sempre avanti, a testa bassa, non farsi mai troppe domande. Per anni e anni ha messo problemi e sentimenti sotto il tappeto m apoi li ha dovuti guardare". Gonzalez invita anche a riflettere sulla donna-eroina. "In America ingigantiamo la figura della persona che si fa da sola, ma non parliamo mai del percorso che si fa, dei traumi, dolori e perdite. Ogni passo di Olga verso il suo grande successo, che la avvicina al sogno americano, la allontana dalle persone che le vogliono veramente bene e la accettano per quello che è" dice. "Olga è una donna con una personalità molto particolare, ma in realtà è tutte le donne".
    Quando ha scritto Olga muore sognando era il momento del "primo Trump. Faccio riferimento alla sua figura nel libro , ma non lo esplicito mai. Pensavo fosse un errore temporaneo che poi si sarebbe aggiustato. La sua rielezione ai miei occhi rappresenta una forma di ribellione molto pericolosa. Sono molto preoccupata anche per la libertà di stampa e credo che la gente non sia del tutto preparata al tipo di caos che ci aspetta" spiega Gonzalez che è anche giornalista.
    Sta lavorando a un nuovo libro? "Il secondo romanzo è uscito in America a marzo. Sono al lavoro sul terzo. Sono felice e entusiasta di avere lettori appassionati". C'è sempre Olga? "No, ma è come se fosse la mia serie sulle ragazze di Brooklyn in cui il terzo libro lega i primi due. Nel primo Olga è 40enne, nel secondo c'è una ventenne di Brooklyn che va all'Università.
    Nel terzo libro il protagonista è Matteo e c'è un altra donna sulla trentina".
   

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