"L'obiettivo dell'allenatore è quello
di non allontanare l'obiettivo individuale da quello di squadra.
Io cerco di fare in modo che ogni individuo si esalti in un
modello di squadra, non li porto mai dentro il mio modello.
Cerco di esaltare l'individualità a servizio della squadra".
Marco Baroni, tecnico della Lazio, ai canali ufficiali del club
racconta il proprio approccio al lavoro che sta portando i
biancocelesti ad essere una delle sorprese del campionato.
L'allenatore ha sottolineato come sia fondamentale per lui
avere un rapporto "schietto e leale. La prima crepa che può
trovare una squadra in un allenatore è la mancanza di coerenza.
Cerco di essere più autorevole che autoritario, è un mio modo di
vivere, ci credo e lo porto avanti. Dei miei allenatori odiavo
la presa in giro e l'incoerenza. I calciatori devono capire di
essere nella direzione della loro crescita personale", prosegue.
Infine un pensiero sull'importanza del linguaggio del corpo
perché "l'allenatore può essere utile anche con le braccia.
Nell'ultima gara col Porto sentivo che la squadra poteva vincere
negli ultimi minuti e col linguaggio del corpo ho provato a
spingere questo concetto", conclude.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA