Cappello a larghe tese sul capo,
accompagnato dall'ultima primadonna della sua compagnia, una
Valeria Marini emozionata per la sua prima volta in Parlamento,
Pier Francesco Pingitore, viene audito in Commissione Cultura
della Camera, sulla proposta di legge che si propone di
"salvare" il Salone Margherita dall'oblio.
Sono venuti a sostenere la causa della riapertura dello storico
teatro, il cui ultimo spettacolo andato in scena, ricorda il
drammaturgo "aveva un titolo profetico.
Si intitolava La Presidente e l'idea era che Valeria Marini diventasse Presidente: qualche tempo dopo Giorgia Meloni sarebbe diventata veramente presidente," la prima premier d'Italia.
Marini, in vestito da sera, e il regista e autore con il suo
immancabile copricapo, perorano la causa della riapertura del
teatro, sostenuta da una risoluzione (Gerolamo Cangiano, FdI).
L'appello degli attori, l'atto dei parlamentari, le speranze
dei deputati intervenuti, è rivolto alla Banca d'Italia,
proprietaria dell'immobile, affinché si decida a restituire il
luogo di cultura "agli italiani, ma anche agli stranieri" che in
tanti si mettevano in fila al botteghino "per vedere uno
spettacolo tipicamente italiano" e che per anni di fila ha
garantito rappresentazioni per 12 mesi consecutivi, senza mai
chiudere, neppure d'estate. Si vedrà se queste speranze saranno
ben riposte con la prossima audizione della Banca d'Italia, come
promesso dal presidente della Commissione, co-firmatario della
risoluzione, Federico Mollicone. Una soluzione è stata intanto
avanzata da Federvivo, la federazione che, in seno ad Agis,
rappresenta
le associazioni dello spettacolo dal vivo: estendere il tax
credit del cinema anche ai teatri. Proprio una ricerca dell'Agis
ha certificato che sono più di 400 i teatri
chiusi e riapribili sparsi su tutto il territorio nazionale.
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