"Con il restauro del fregio e con
questa mostra noi apriamo la strada sulla rivalutazione sul
piano artistico sia del fregio sia del suo autore: Zanelli è
infatti uno degli artisti del Vittoriano che dopo aver raggiunto
una grande fama in vita, poi è un po' caduto nel dimenticatoio".
Edith Gabrielli, direttrice di Vive, il complesso del Vittoriano
e palazzo Venezia, presenta così la mostra che si apre il 25
ottobre al Vittoriano, "La Dea Roma e l'Altare della Patria.
Angelo Zanelli e l'invenzione dei simboli dell'Italia unita",
accessibile con ingresso libero, fino a domenica 25 febbraio
2024.
"La mostra si inserisce in un più importante progetto di
valorizzazione dell'Altare della Patria, la zona al centro del
Vittoriano che fu decorata da Angelo Zanelli tra il 1908 e il
1925" racconta la direttrice del polo museale sottolineando la
sforzo costante di tenere insieme "qualità scientifica e dei
contenuti con la capacità di parlare a tutti.
Abbiamo chiamato un curatore come Valerio Terraroli che è uno dei maggiori specialisti della materia e nello stesso tempo abbiamo immaginato una sala immersiva, dove il visitatore può vivere un'esperienza coinvolgente e mettere a frutto tutto quello che ha imparato durante il percorso.
La sala immersiva, lasciatemelo
dire, ha un preciso valore scientifico perché consente al
visitatore di entrare letteralmente nel fregio, nei dettagli,
che da lontano non si possono vedere. E - conclude - anche di
cercare di capire quale dovesse essere l'impressione suscitata
dal fregio quando fu montato in occasione dell'inaugurazione nel
1911 dell'intero Vittoriano".
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