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Smutniak, 'con coraggio ho raccontato il muro europeo'

Smutniak, 'con coraggio ho raccontato il muro europeo'

L'attrice con Mur al confine polacco, "mi sentivo impotente"

ROMA, 19 ottobre 2023, 14:40

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Kasia Smutniak è una attrice polacca che "per scelta" vive in Italia con il marito Domenico Procacci famoso produttore cinematografico con Fandango.

"Quello che stava accadendo nel mio Paese ad un certo punto non riuscivo più ad accettarlo, a stare da parte e già dopo aver accompagnato Diego Bianchi per il reportage di Propaganda Live avevo sentito che stava scattando qualcosa e così ho deciso di ascoltare il mio io profondo", racconta Smutniak presentando il suo coraggioso documentario Mur, presentato al Festival di Toronto, oggi alla Festa di Roma e dal 20 ottobre in sala, girato in prima persona, con attrezzatura ultraleggera di telefonini e piccole macchine cinematografiche.
    Un viaggio pericoloso, sfidante, con "l'urgenza di documentare quello che si stava cominciando a costruire, nel silenzio generale, compreso quello dei giornalisti, ossia un muro di confine in acciaio lungo 186 km e alto 6 metri tra l'europea Polonia e la Bielorussia.

Un muro divisivo come sono tutti i muri e come quello che sta accadendo in questi giorni continua a dimostrare, un muro che ricordava quello del ghetto ebraico davanti al quale sono cresciuta".
    Smutniak si avventura nella zona rossa, nei boschi dove i migranti provano a fuggire verso l'Europa, rimpallati esattamente come in Green Border di Agnieszka Holland tra Polonia e Bielorussia in situazioni di totale disumanita'. "Sono andati a votare il 74% degli elettori una enorme percentuale, donne e giovani - ha aggiunto commentando il recente ribaltamento politico in Polonia con la coalizione centrista ed europeista destinata a governare al posto del Pis - e questo è un enorme risultato di speranza". In Mur Smutniak ha fatto una scelta registica precisa nel suo bell'esordio: non fa vedere i migranti spostando il focus su chi come lei è una spettatrice.
    Da un viaggio così come si torna? "Diversi - risponde all'ANSA - ho capito che devo continuare a raccontare storie urgenti come questa". Mur non resterà il suo unico film.
   

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