E' stato chiesto il giudizio immediato per Costantino Bonaiuti, l'ingegnere di 61 anni che la sera del 13 gennaio ha ucciso fuori di un ristorante a Roma, nella zona Tuscolana, Martina Scialdone, avvocata di 34 anni.
Nei confronti dell'imputata i pm, coordinati dall'aggiunto Michele Prestipino, contestano l'omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla premeditazione. Su quest'ultima accusa la Procura, nel capo di imputazione, afferma che Bonaiuti quella sera aveva portato con sé "essendo consapevole della volontà di interrompere definitivamente la relazione e controllando gli spostamenti" della donna "grazie all'installazione clandestina di un dispositivo gps collegandolo al suo cellulare".
Nei confronti del 61enne c'è anche l'accusa di porto illegale in luogo pubblico dell'arma, una Glock, che aveva per uso sportivo.
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