'Carla Fracci.
Istruzioni per una vita d'artista' di Daniele Luchetti, 'Pio La Torre' di Walter Veltroni, 'Sophia!' di Marco Spagnoli su Sophia Loren, 'Quei due' di Wilma Labate, un epistolario visivo tra Edda e Galeazzo Ciano; 'Lotta Continua' di Tony Saccucci; Fela Kuti di Daniele Vicari; serie documentarie come quella che si sta coproducendo con Sky, 'Bellissima' di Laura Chiossone, sulla storia della moda, e podcast come 'La lunga strada delle donne sulla via dei diritti' con Cristiana Capotondi.
Sono fra i 24 titoli della
line-up 2022-2023 di film documentari prodotti da Luce
Cinecittà, illustrata alla Mostra internazionale del Cinema di
Venezia nell'incontro 'Un anno Luce' da Chiara Sbarigia,
presidente di Luce Cinecittà e Enrico Bufalini, Direttore Cinema
e Documentaristica e Archivio Luce Cinecittà.
Il Luce, che festeggerà nel 2024 il suo centenario, "è la
casa del documentario - ricorda Chiara Sbarigia -, una casa
pubblica, e il primo dovere e privilegio di un servizio pubblico
è anche di essere pre-mercato, fuori mercato. Far entrare più
società di produzione, autori e artisti da scoprire, è una casa
aperta tutti. Abbiamo per questo istituito una ricezione un po'
più fluida di prima e chiediamo a tutti, in primo luogo ai
produttori indipendenti, Di presentarci delle proposte". Tra le
linee che si vogliono seguire, oltre alla novità, già molto ben
accolta, dei podcast con narratori che abbiano un senso rispetto
alle storie, "c'è anche quella di sguardi femminili, perché il
Luce è sempre stato un po' povero di autrici, registe,
produttrici. Cerchiamo in generale sguardi nuovi che riescano a
interpretare i materiali dell'Archivio, una miniera d'oro, che
trovino in questa vita passata qualcosa di originale. Come dico
sempre, abbiamo grandi progetti per il passato" sottolinea la
presidente di Luce Cinecittà.
Negli ultimi 10 anni più di 200 titoli hanno trovato casa al
Luce che "ha sempre avuto una tradizione molto importante di
tipo cinematografico - ricorda Enrico Bufalini -. Oggi abbiamo
messo il pubblico al centro della linea editoriale, rafforzando
anche la linea di documentari per la tv e le piattaforme".
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