Massimo Wertmuller è il protagonista di 'A cuore aperto', scritto e diretto da Gianni Clementi, in scena fino al 13 febbraio al Teatro 7 Off, che ha aperto il sipario nei mesi scorsi a Montesacro, zona semicentrale di Roma, proprio quando molte strutture avevano sospeso gli spettacoli a causa della pandemia.
L'attore, tra gli interpreti del film 'America Latina' in questi giorni nei cinema, offre con il suo monologo una riflessione divertente e amara sulle luci e le ombre della città eterna.
"Carl Gustav Jung - spiega Adriano Bennicelli, direttore del
Teatro - diceva che i drammi più commoventi e più strani non si
svolgono nei teatri, ma nel cuore degli uomini. Ed è proprio il
cuore l'inconsapevole protagonista di questo spettacolo che,
paradossalmente, non può che svolgersi sulle tavole di un
palcoscenico. E' il cuore di Massimo Wertmuller messo a dura
prova da Roma, la sua città, che ormai stenta quasi a
riconoscere, a diventare una sorta di testimone del proprio
tempo". 'A cuore aperto' diventa così "una sorta di
dichiarazione di guerra a Roma e alla sua lingua fatta da un suo
figlio, che rifiuta questa sorta di mutazione genetica di cui è
preda la capitale, multietnica sempre in bilico fra cinismo e
generosità fra disincanto e commozione, ma non solo".
Partendo dalle radici di una civiltà, l'attore intraprende un
viaggio con qualche dotta dissertazione, ma anche qualche
inevitabile caduta, per arrivare a riflettere sui grandi temi
della vita stessa, seguendo "un percorso intimo, a volte
sfrontato, alla ricerca delle proprie origini con la nostalgia
di una Roma che non è più".
Teatro 7 Off, in via Monte Senario, nasce dall'esperienza
venticinquennale del Teatro 7, fondato da Michele La Ginestra,
che ne cura la direzione artistica. La Ginestra e Wertmuller
saranno insieme in scena al Teatro Sistina da marzo in
Rugantino, nei panni rispettivamente del protagonista e di
Mastro Titta.
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