"C'è bisogno di ritrovare un contatto diretto con qualcuno che ti racconta una storia dal vivo: le persone hanno voglia di uscire di casa, stando distanziati ma godendosi un'emozione vera, viva.
Io finalmente sto per incontrare di nuovo il mio pubblico: porterò un mio ricordo di Paolo Poli e ora che ci ha lasciato Raffaella Carrà cercherò di rendere omaggio stasera anche a lei": dopo la lunga pausa forzata per la pandemia, Pino Strabioli è ansioso di tornare sul palcoscenico e di farlo idealmente accanto al personaggio che più lo ha influenzato, il grande Paolo Poli, ma senza dimenticare l'ultima regina della tv, scomparsa ieri nello sconcerto generale.
Il popolare regista teatrale, autore e conduttore tv questa sera
alle 21.30 infatti avrà il compito di aprire la XXVII edizione
de I Solisti del Teatro, rassegna diretta da Carmen Pignataro in
programma nei giardini della Filarmonica Romana fino al 4
settembre, con lo spettacolo "Sempre fiori, mai un fioraio":
"Sto cercando di recuperare per stasera un filmato di Milleluci
del 1974. Raffaella Carrà e Mina erano vestite da uomini, e
Paolo Poli da donna, la regia era di Antonello Falqui: tutti
geni, quello era l'unico programma che Paolo ricordava con
piacere", dice Strabioli in un'intervista all'ANSA.
"Sempre fiori, mai un fioraio" sarà un modo per raccontare la
vita e l'arte di Paolo Poli, il suo pensiero libero,
l'irriverenza e la leggerezza geniale, con l'emozione della
narrazione al tempo stesso pubblica e privata di chi ha avuto il
privilegio di stare accanto a un artista unico come lui. "Sì,
sarà un reading con qualche filmato e con la musica della
fisarmonica di Marcello Fiorini. Il titolo si riferisce a un
piccolo libro edito da Rizzoli che ho firmato con Paolo Poli e
che è il racconto di tanti pranzi fatti con lui in compagnia di
quella che chiamava la piccola ladra, ossia il registratore",
spiega.
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