Un mazzo di fiori per ricordare Giorgiana, vittima ancora senza verità.
Questa mattina, 38 anni dopo la morte della diciannovenne raggiunta da un proiettile mentre si recava ad una manifestazione dei radicali, davanti alla lapide che la ricorda a Roma tra ponte Garibaldi e piazza Giuseppe Gioacchino Belli, c'era chi si fermava a farsi il segno della croce e a dire qualche preghiera, chi ha lasciato fiori colorati.
L'assessore capitolino alla Scuola, con delega alla Memoria, Paolo Masini ha voluto renderle omaggio lasciando un mazzo di fiori gialli e rossi con i colori di Roma Capitale. "Abbiamo voluto ricordare una giovane ragazza che ha perso la vita in un modo così assurdo - ha spiegato Masini - in quegli anni difficili". Poi, ha spiegato che "a Roma, prima in tutta Italia, nascerà la Consulta per le vittime del terrorismo, di destra e di sinistra, del Lazio che sono circa 90". Il comitato promotore, formato da rappresentanti di Comune e Regione e da familiari delle vittime, si è già riunito una prima volta".
E come ogni anno, a ricordare Giorgiana, c'era anche una rappresentanza del partito radicale. La segretaria Rita Bernardini, il presidente Riccardo Magi e Sergio D'Elia di Nessuno Tocchi Caino hanno deposto una corona "per ricordare un episodio gravissimo - ha detto Magi -: quel giorno c'era una festa popolare non violenta e referendaria e ci fu atto di violenza da parte delle istituzioni sulla quale nessuna chiarezza è stata fatta".
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