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L'aquila reale Leonardo liberata nei cieli del Fvg dopo le cure

L'aquila reale Leonardo liberata nei cieli del Fvg dopo le cure

Lunga riabilitazione nel centro di recupero dell'ateneo di Udine

UDINE, 06 dicembre 2024, 18:41

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Dopo un lungo periodo di recupero, l'aquila reale Leonardo è tornata a volare sopra le Alpi del Friuli Venezia Giulia. Rinvenuta nel 2023 in gravi condizioni di salute, l'aquila è stata curata e riabilitata nel Centro di recupero della fauna selvatica dell'Università di Udine. Il rilascio è avvenuto nella Riserva regionale naturale del Lago di Cornino di Forgaria, con l'introduzione di un dispositivo Gps satellitare, mai utilizzato prima - informa l'ateneo - su questa specie nelle Alpi orientali, per monitorarne i movimenti. L'aquila, che era stata trovata in gravi condizioni di denutrizione e con lesioni al petto, è stata sottoposta a trattamenti intensivi grazie all'intervento di un'équipe veterinaria del Centro di recupero. Le sue condizioni sono migliorate progressivamente e prima del rilascio è stato applicato un anello metallico identificativo per il monitoraggio futuro.
    Leonardo è stato liberato in una zona strategica per garantire una fonte sicura di cibo, essenziale nel periodo critico post-liberazione. In Friuli Venezia Giulia la popolazione di aquile reali è limitata a poche decine di coppie e l'intervento contribuisce alla conservazione della specie.
    L'aquila reale è simbolo del Fvg e della fauna delle Alpi, ma la specie è a rischio di diminuzione numerica a causa di fattori ambientali e antropici. "Tra le principali cause di questa condizione - spiega il responsabile veterinario del Centro di recupero, Stefano Pesaro - c'è l'abbandono delle pratiche agricole tradizionali, che ha favorito la riforestazione a scapito dei pascoli alpini aperti, habitat essenziali per la caccia dell'aquila. Inoltre, infrastrutture come impianti sciistici, parchi eolici e un turismo non regolamentato disturbano i siti di nidificazione. A ciò si aggiungono problematiche come l'avvelenamento da piombo e i cambiamenti climatici, che alterano i cicli stagionali e intensificano la competizione con altre specie di rapaci".
   

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