Dopo un lungo periodo di recupero,
l'aquila reale Leonardo è tornata a volare sopra le Alpi del
Friuli Venezia Giulia. Rinvenuta nel 2023 in gravi condizioni di
salute, l'aquila è stata curata e riabilitata nel Centro di
recupero della fauna selvatica dell'Università di Udine. Il
rilascio è avvenuto nella Riserva regionale naturale del Lago di
Cornino di Forgaria, con l'introduzione di un dispositivo Gps
satellitare, mai utilizzato prima - informa l'ateneo - su questa
specie nelle Alpi orientali, per monitorarne i movimenti.
L'aquila, che era stata trovata in gravi condizioni di
denutrizione e con lesioni al petto, è stata sottoposta a
trattamenti intensivi grazie all'intervento di un'équipe
veterinaria del Centro di recupero. Le sue condizioni sono
migliorate progressivamente e prima del rilascio è stato
applicato un anello metallico identificativo per il monitoraggio
futuro.
Leonardo è stato liberato in una zona strategica per
garantire una fonte sicura di cibo, essenziale nel periodo
critico post-liberazione. In Friuli Venezia Giulia la
popolazione di aquile reali è limitata a poche decine di coppie
e l'intervento contribuisce alla conservazione della specie.
L'aquila reale è simbolo del Fvg e della fauna delle Alpi, ma la
specie è a rischio di diminuzione numerica a causa di fattori
ambientali e antropici. "Tra le principali cause di questa
condizione - spiega il responsabile veterinario del Centro di
recupero, Stefano Pesaro - c'è l'abbandono delle pratiche
agricole tradizionali, che ha favorito la riforestazione a
scapito dei pascoli alpini aperti, habitat essenziali per la
caccia dell'aquila. Inoltre, infrastrutture come impianti
sciistici, parchi eolici e un turismo non regolamentato
disturbano i siti di nidificazione. A ciò si aggiungono
problematiche come l'avvelenamento da piombo e i cambiamenti
climatici, che alterano i cicli stagionali e intensificano la
competizione con altre specie di rapaci".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA